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Gaetano Manfredi sarà il nuovo presidente dell’Anci: la sua ‘incoronazione’, a meno di contrattempi da tutti dati per esclusi, avverrà mercoledì prossimo alla 41/ma assemblea annuale dell’Associazione (che è anche la 20/ma tra quelle congressuali), in agenda all’interno del Lingotto di Torino tra il 20 e il 22 novembre.
 
Lo sprint che ha portato il sindaco di Napoli alla guida dei comuni italiani nasce tutto all’interno del Nazareno, con sullo sfondo i possibili effetti sul campo largo. Accordo anche per il suo più diretto competitor, il primo cittadino di Torino, il ‘moderato’ Stefano Lo Russo, a cui andrà una delle vicepresidenze dell’Associazione.
 
La scelta della guida dell’Anci prende le mosse dal pacchetto di maggioranza detenuto dai dem – 53-54% – tra gli oltre 700 delegati nominati a livello regionale. Ma soprattutto, spiegano fuori dai denti molti addetti ai lavori, con l’intesa trovata praticamente in zona Cesarini si è voluto evitare l’esito di una elezione che fece storia, quella del 2011, quando a Brindisi il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio riuscì a spuntarla per soli 4 voti sull’allora primo cittadino di Bari Michele Emiliano. Differenze di vedute tra gli equilibri all’interno dei dem o tra le varie anime dell’Associazione.

Intanto Manfredi decide la rotta per i prossimi anni e chiede più poteri ai sindaci: “Viviamo una stagione complessa nella quale i problemi economici, la riduzione del potere d’acquisto, i contrasti sociali e le difficoltà lavorative e abitative rendono il vivere molto difficile. Oggi – ha spiegato in un video postato sul portale Anci.it – dobbiamo rilanciare la sfida partendo dai Comuni, dalle grandi città e dai piccoli comuni dalle aree interne e delle aree costiere per fare in modo che ci sia una nuova fase di crescita e di cambiamento che tutti ci chiedono”.

 
Plauso dall’area campana dei dem, tra questi il deputato Piero De Luca che giudica “un’ottima notizia l’intesa raggiunta a livello politico. Manfredi, che sembra essere in pole position, per quanto mi riguarda sarà un ottimo presidente dell’Anci, una figura di garanzia che consentirà all’Anci di essere anche un autorevole interlocutore con il Governo, sperando che possa difenderlo da tagli che purtroppo il governo, anche in quest’ultima legge di bilancio, ha previsto per i Comuni, le Regioni, le Provincie, le Città Metropolitane”.
 
Ancora in area campana dice la sua Francesco Dinacci, presidente del Pd di Napoli: “È quanto avevamo chiesto sin dall’inizio, perché serve una figura autorevole di garanzia che difenda il ruolo dei Comuni e rilanci la coesione nazionale soprattutto dopo la sonora bocciatura della legge sull’autonomia differenziata”.
 
“Per Napoli e per il Mezzogiorno quanto sta venendo avanti è un fatto estremamente importante – osserva il senatore e commissario del Pd Campania Antonio Misiani – a maggior ragione in una fase in cui purtroppo tornano i tagli di bilancio agli enti locali, con una forte penalizzazione per i comuni del Sud, e la legge sull’autonomia differenziata è un fattore di aspra divisione per il mondo politico e istituzionale”.
 
L’europarlamentare dem e ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, delinea un accordo per Gaetano Manfredi presidente Anci e di Stefano Lo Russo a coordinatore dei sindaci Pd: “Così lavora una squadra, che proprio negli amministratori locali ha una grande energia nel campo progressista”.