Una domenica sera di risate al Teatro Comunale di Benevento dove una coppia ben collaudata è tornata a lavorare insieme, questa volta non in uno studio televisivo, ma su tantissimi palchi teatrali in giro per l’Italia portando una brillante commedia, conosciuta da tutti forse più per la sua versione cinematografica dove i protagonisti erano gli immortali Ugo Tognazzi e Monica Vitti.
Questa volta però a dare vita alla storia di Gilberto e Lisa sono stati gli amatissimi Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli insieme a tre compagni d’avventura di eguale bravura, Ruben Rigillo, Beatrice Schiaffino e Antonella Piccolo.
Diretti da Claudio Greg Gregori, gli attori hanno saputo regalare tempi comici dinamici e continui, provocando esplosive risate in tutti gli spettatori.
Seppur scritta alla fine degli anni sessanta dallo scozzese William Douglas Home, la trama ne ha fatto una commedia immortale riadattabile ad ogni epoca e ad ogni nazione. Portata in scena innumerevoli volte nel corso di quasi cinquant’anni, si adatta alle diverse interpretazioni che ogni attore ne fa.
Un uomo, una donna, un marito e una moglie, poi un amante e una segretaria e perfino una domestica. Una trama all’apparenza banale e scontata che però ha dei risvolti davvero inaspettati dove tutto non è come sembra, o forse lo è ma, questo tocca scoprilo solo vedendola.
Una versione davvero bella questa portata in scena dalla Compagnia Moliere, con una scenografia ben pensata e attori immersi a pieno in ruoli dall’apparenza semplici ma che in realtà celano un mondo interiore molto più complesso che viene espresso attraverso dialoghi veloci e ricchi di ironia, quell’ironia che sfocia in fragorose risate.
Una bella armonia sul palco, a partire dai due protagonisti che mostrano di nuovo quella complicità già trovata in passato sul set di ‘Tutti pazzi per amore’, passando per un bravissimo Ruben Rigillo che nei panni del nobile amante, o forse marito, riesce perfettamente a dare al suo personaggio quell’aria pomposa che lo porta ad essere veicolo involontario di comicità, con la sua ingenuità che gli fa credere di avere la situazione sotto controllo.
di Valentina Scognamiglio