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Trecentotrentatre, i giorni che mancherebbero all’ipotetico weekend elettorale in cui si decideranno le sorti della Regione Campania. Dieci mesi, circa, alla consegna delle liste elettorali. Molto meno, invece, il tempo a disposizione per definire i confini delle coalizioni. 

IL CENTROSINISTRA è in balia di quello che sarà il futuro di Vincenzo De Luca, ma allo stesso tempo è in attesa dell’esito dell’assemblea costituente del Movimento Cinque Stelle, chiamata a deliberare sulle future alleanze. Un’impasse che sta condizionando l’establishment campano del Partito Democratico, in bilico tra il ‘campo largo’ ed il ‘campo arido’.

Nel frattempo crescono le possibilità di vedere a capo della coalizione un candidato in quota grillini, nel caso di alleanza nel centrosinistra, con Roberto Fico in vantaggio rispetto all’ex Ministro Sergio Costa.

DE LUCA, dopo aver ottenuto il via libero al ‘terzo mandato’, è determinato a fare la sua corsa. Dalle parti di Palazzo Santa Lucia, negli ultimi giorni, pare si sia registrato un via vai di deluchiani, mentre i colonnelli sarebbero già al lavoro sulle liste. 

Se Atene piange Sparta non ride.

IL CENTRODESTRA è in alto mare, concentrato in una guerra di posizionamenti interni tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, su chi dovrà indicare il nome del candidato presidente. Gli azzurri spingerebbero per Fulvio Martusciello, che stando ai risultati di un sondaggio che gira tra i forzisti, sarebbe in vantaggio rispetto a tutti i potenziali sfidanti. I meloniani, invece, vanterebbero una sorta di prelazione sul nome in virtù del risultato ottenuto alle ultime elezioni europee quando il partito si è affermato in Campania con il 19,4%. Il salernitano Edmondo Cirielli, fedelissimo della Meloni, sarebbe il nome su cui punterebbero.

Resta alla finestra la Lega che in Campania vanta uno dei suoi migliori Ministri, l’irpino Matteo Piantedosi. L’ex prefetto ha più volte respinto al mittente l’ipotesi di una sua candidatura, ma il suo girare come una trottola l’intera Regione negli ultimi mesi, lascia intendere tutt’altro. Sarebbe sicuramente un candidato di ‘rottura’ rispetto al Napoli-Salerno centrismo che ha caratterizzato gli ultimi 25 anni. Due volte Bassolino, poi Caldoro e De Luca, un predominio dell’area costiera sulle aree interne della Campania. 

Va in scena ‘il ballo delle incertezze’, a dieci mesi dal gong. Sarà corsa a due con lo sceriffo disposto a fare un passo indietro svestendo il ‘guirca’ in favore del PD? Il centrodestra riuscirà a trovare la quadra in tempo per poter allestire liste competitive? Per dirla alla Jimmy Fontana: chi vivrà vedrà.