Ha deciso di rispondere alle accuse della Fondaziobe Angelo Vassallo, Stefano Pisani l’attuale sindaco di Pollica che fu il vice del sindaco pescatore, ucciso 14 anni fa e per l’omicidio del quale, da pochi giorni sono in carcere quattro persone. Pisani continuò il percorso fin dopo il giorno dopo il barbaro omicidio, Commentando gli sviluppi delle indagini sull’omicidio di Vassallo, evidenzia i progressi della magistratura e il suo impegno nella ricerca della verità. Ritiene infondate le illazioni nei suoi confronti, sottolineando l’importanza del ruolo di Sindaco e della reputazione di Pollica. Pisani afferma che le false accuse non possono offuscare la storia amministrativa e l’eredità del “sindaco pescatore”.
“Confido che l’impegno degli inquirenti permetta di svelare ogni aspetto di questo orrendo crimine – ha scritto oggi Stefano Pisani, facendo riferimento al fatto che comunque non è ancora stato individuato il l’esecutore materiale del delitto– e soprattutto l’affetto che mi lega ad Angelo, mi impediscono di rimanere inerte di fronte ad una mistificazione della realtà tanto grave”.
In riferimento a quanto gli viene contestato dalla fondazione che accusa l’attuale sindaco di pollina di aver cancellato il ricordo di Vassallo, Pisani risponde che “le false accuse non cancellano le numerose iniziative attraverso le quali il Comune di Pollica ha preservato la memoria del Sindaco pescatore nei 14 anni trascorsi dal suo assassinio.”
Dopo aver citato un lungo elenco di iniziative promosse per la salvaguardia della memoria di Angelo Vassallo, aggiunge quanto dichiarato dalla Signora Angelina Vassallo, moglie di Angelo: “A Pollica, la memoria di Angelo è viva, e il suo esempio è divenuto nel tempo un faro e una guida per molte persone del territorio.”
Questo è anche frutto delle numerose iniziative di salvaguardia della sua memoria, che il Comune di Pollica, e in particolare Stefano Pisani, il Sindaco scelto dallo stesso Angelo come suo successore, hanno portato avanti in questi 14 anni. Il Sindaco, inoltre, conferma la sua disponibilità a un confronto pubblico per chiarire ogni accusa e rispondere a tutte le domande, invitando il Presidente della Fondazione a partecipare a un incontro nella piazza di Acciaroli, il luogo simbolico in cui Angelo Vassallo raccontava alla comunità la sua visione di futuro.