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“Non possiamo vivere senza guardare a ciò che viene dopo di noi” ha esordito Giovanni Affinita, consigliere della Fondazione Angelo Affinita e membro del CdA di SAPA, introducendo la figura di suo padre come un imprenditore illuminato e attento alla comunità. Ha presentato anche il videomessaggio del Vescovo di Assisi, autore della prefazione del volume, un momento di profonda riflessione sui valori di Affinita.

Monsignor Domenico Sorrentino ha sottolineato come Angelo Affinita abbia vissuto una vita da protagonista, incarnando la gioia di vivere nel servizio agli altri, trovando in questo la base della vera felicità”. Questa testimonianza di Monsignor Sorrentino ha tracciato un quadro della vita di Affinita, un esempio concreto di come il lavoro possa essere espressione di amore per il prossimo.

Mariangela Affinita, consigliere della Fondazione Angelo Affinita e membro del CdA di SAPA, moderatrice dell’incontro, ha condiviso ricordi personali che rivelano “la capacità straordinaria di Angelo di trovare gioia anche nelle piccole cose”, un aspetto che lo rendeva vicino e caro a chi lo circondava.

Il Vescovo di Cerreto, Monsignor Giuseppe Mazzafaro, ha espresso la sua ammirazione per il profondo senso di altruismo che ha caratterizzato Angelo Affinita: “Angelo non era solo un benefattore; dedicava tempo e ascolto alle persone. Oggi, dobbiamo saper ritrovare il tempo per gli altri, ponendo al centro questo valore”. Parole che invitano a riflettere sull’importanza delle relazioni e del tempo donato con generosità.

Padre Noviello, autore del libro, ha elogiato la semplicità di Angelo e la sua volontà di “costruire ponti anziché muri, promuovendo un’economia basata sull’etica e sul valore della persona”. Nel suo intervento, ha evocato il contrasto tra Angelo Affinita e il protagonista di La Roba di Verga, Mazzarò, quale simbolo di un materialismo cieco. “Angelo rappresentava l’opposto: una vita spesa per gli altri, una visione che va oltre il semplice possesso materiale”.

Don Davide Banzato di Nuovi Orizzonti ha concluso l’incontro, soffermandosi su alcune parole chiave che hanno guidato la vita di Affinita, prima fra tutte la “responsabilità, intesa come capacità di mettere a frutto il proprio talento e quello altrui”.

“C’è bisogno di ritrovare il significato letterale di “economia”, intesa come la gestione della casa comune, guidata da una coscienza etica e lontana da logiche consumistiche che si sono ormai infiltrate anche nelle relazioni personali.”

“Sguardo” è stata un’altra parola cardine, che richiama la capacità di Angelo di vedere nell’altro un valore da rispettare. “Angelo Affinita è stato una ‘porta aperta’, un invito a non rinchiudersi nei propri limiti” ha detto Don Davide, ricordando la sua straordinaria visione.

FONDAZIONE ANGELO AFFINITA ETS

“È l’uomo che fa la differenza”. Su questo principio nasce nel 2010 la Fondazione

Angelo Affinita ETS. Dalla volontà della famiglia Affinita di raccogliere l’eredità umana, spirituale di Angelo e continuare la sua opera, per diffondere nella società contemporanea i principi etici e le virtù che hanno ispirato la sua vita. Se è l’uomo che fa la differenza, è sull’uomo che bisogna puntare. Non donare pesci, ma insegnare a pescare, perché ogni uomo possa camminare con le proprie gambe.

La Fondazione Angelo Affinita ETS si fonda su questa nuova cultura del donare, che mette al centro la persona e tutti gli strumenti necessari per puntare all’autonomia personale e sociale.