Anche nei momenti più bui, non hanno mai perso la speranza di conoscere la verità sull’omicidio di Angelo Vassallo. Quattordici anni dopo, la famiglia del ‘sindaco pescatore‘ ha – finalmente – intravisto un raggio di luce in fondo ad un tunnel fatto di depistaggi, infedeltà ed ombre. I quattro arresti eseguiti in giornata rappresentano una “svolta che non avevamo mai vissuto”, ammette Antonio Vassallo, figlio di Angelo, commentando la notizia delle misure cautelari eseguite per l’omicidio del padre, avvenuto il 5 settembre del 2010. Un delitto rimasto per anni avvolto nel mistero a causa di omertà e silenzi.
“Molte cose non vere sono state dette proprio per rallentare le indagini, bisogna portare alla luce tutte queste dinamiche“, ribadisce il figlio del sindaco, riavvolgendo il nastro dei ricordi e ripensando ai vari step dell’inchiesta che è stata condizionata da “chi ha raccontato fandonie e non ha collaborato”.
Ferita acuita ulteriormente dal coinvolgimento nella vicenda di appartenenti alle forze dell’ordine: un colonnello dell’Arma e un ex brigadiere. “Sapere che le persone che ti devono difendere sono i presunti colpevoli di questo omicidio fa veramente male”, la chiosa di Antonio Vassallo. Il figlio del sindaco proprio per questo vuole esprimere un ringraziamento agli investigatori che, nonostante le difficoltà, hanno continuato a lavorare per provare a ricostruire la verità. “Questo abbiamo sempre chiesto e questo continueremo a chiedere”.
Battaglia portata avanti anche da Dario e Massimo Vassallo, fratelli di Angelo che hanno accolto “con speranza l’annuncio degli arresti”. Insieme alla Fondazione che porta il nome del ‘sindaco pescatore’, hanno lottato per avere verità e giustizia, portando il caso anche all’attenzione della commissione parlamentare antimafia. Accertamenti che, secondo i rappresentanti della Fondazione, dovranno essere portati avanti con ancora più determinazione dopo le ultime novità investigative. “L’omicidio di Angelo Vassallo non si è fermato il 5 settembre 2010: i danni morali e materiali alla comunità e alla nostra terra continuano a distanza di 14 anni, due mesi e due giorni,” il pensiero dei fratelli Vassallo che hanno chiesto al Ministro dell’Interno di disporre un’ispezione urgente presso il Comune di Pollica. “In questo giorno importante, chiediamo allo Stato di fare piena luce, non solo sull’omicidio, ma anche sulle gestioni amministrative che hanno inciso profondamente sul Comune di Pollica e sul Cilento”.