L’Osservatorio Regionale sulla Gestione dei Rifiuti ha certificato i dati della raccolta differenziata in Campania relativi all’anno 2023.
La percentuale della raccolta differenziata aumenta ancora, collocandosi al 56,85%, in crescita di oltre un punto rispetto al 2022 (+1,22%), quando era stato registrato il 55,63%.
«Si consolida la tendenza positiva degli ultimi anni, benché il programma di completamento impiantistico e infrastrutturale sia ancora in corso», osserva il Presidente dell’ORGR, sen. Enzo De Luca. Nel dettaglio, sono stati raccolti 1.456.487.583 di chilogrammi di rifiuti differenziati, pari a 10.088.072 in più rispetto all’anno precedente. Complessivamente sono stati prodotti in Campania 2.587.925.482 di chilogrammi, pari a 463 pro capite. Nel 2023 la parte non differenziata ammonta a 1.123.663.692 chilogrammi.
Tra le province, ottiene la performance migliore Benevento al 72,85% (+0,7), sostanzialmente stabile, mentre continua la lenta risalita di Napoli con il 51,48% (+0,84), progresso che si aggiunge al netto miglioramento dell’anno precedente (allora quasi di 6 punti). Tra il Capoluogo sannita e l’area metropolitana si allineano le altre province, con performance diverse : Salerno con il 67,62% (+1,64); Avellino ora al 62,27 (+1,88); Caserta al 56,73% (+1,52).
Leggendo i dati nel perimetro degli ambiti ottimali, va segnalato l’ulteriore progresso di Napoli 1, che passa dal 41,76% al 43,26% (+1,5%), il piccolo passo avanti di Napoli 2 con il 54,20% (+0,49), mentre resta stabile Napoli 3 con il 60,73% (+0,06).
Il tasso di riciclaggio dei rifiuti (che misura quanta parte delle frazioni riciclabili presenti nel rifiuto urbano sono state effettivamente avviate agli impianti per il recupero) migliora in Campania: raggiunge il 42,76% rispetto al 42,10% dell’anno precedente.
Il Presidente dell’Osservatorio Regionale Rifiuti, sen. Enzo De Luca, valuta in chiave positiva la performance della Campania nel suo complesso. «I cittadini dimostrano una crescente sensibilità verso le tematiche ambientali e, in particolare quelle collegate ai rifiuti e alla sostenibilità, come dimostrano i progressi straordinari registrati dai numeri della raccolta differenziata e del tasso di riciclaggio in questo decennio», spiega.
«Anche grazie alle tante iniziative promosse nelle scuole e nelle università, soprattutto le giovani generazioni dimostrano maggiore consapevolezza sulla necessità di salvaguardare l’ecosistema, ma ancora non basta», avverte. «Cittadini e rappresentanze istituzionali devono collaborare con il Governo della Campania, al lavoro da nove anni per chiudere il ciclo integrato dei rifiuti interamente sul territorio regionale. Possono farlo unicamente facilitando il completamento della filiera impiantistica, già programmata da tempo».
A questo proposito, il Presidente dell’ORGR si rivolge direttamente alle autonomie locali: «La riforma del ciclo integrato dei Rifiuti – proposta a partire dal 2015 sotto la responsabilità del Presidente Vincenzo De Luca e dell’Assessore all’Ambiente e Vice Presidente della Giunta regionale, Fulvio Bonavitacola – va accolta con sollecitudine fattiva sui territori, non solo per rendere virtuose le cinque province nella gestione ambientale, ma anche per vincere la sfida europea sulla transizione ecologica anche nel cruciale ambito economico e industriale. Per questo occorre mettere da parte ogni residuo campanilismo, recuperando senso dello Stato in un momento decisivo per la Campania e per l’intero Mezzogiorno d’Italia».