La Giornata dedicata alle Forze Armate è stata scandita dai tre drammatici conflitti in Europa, a Gaza e in Libano: forte l’esortazione alla ricerca della pace.
Presieduta dal neo Prefetto di Benevento, Raffaela Moscarella, nel giorno in cui ufficialmente terminò la Prima Guerra Mondiale, e dopo gli onori da parte del comandante militare della piazza, il Capitano Gaetano Ragano della Compagnia di San Bartolomeo in Galdo, la giornata è vissuta sia nel doveroso pensiero alle centinaia di migliaia di morti italiani nella “inutile strage” del conflitto di inizio secolo, a quelli Caduti in tutte le guerre, sia ai popoli che soffrono per le conseguenze micidiali dei nuovi scenari geo-politici che provocano oggi molte più vittime innocenti tra la popolazione civile.
Le tecniche di combattimento, le stesse armi, ovviamente, sono profondamente cambiati in questi ultimi 120 anni, ma quello che desta maggiore orrore è proprio il fatto che bambini e gli anziani sono ormai diventati bersagli comuni e usuali da parte degli uomini in divisa.
Secondo il protocollo di questa solenne cerimonia che si è rinnovata ai piedi del Monumento ai Caduti di piazza IV Novembre, hanno dapprima sfilato i labari della città medaglia d’oro al valor civile e della Provincia di Benevento. L’omaggio è poi continuato con la deposizione della corona d’alloro al Monumento, eretto per ricordare le vittime beneventane della “Grande Guerra” da parte del Prefetto Raffaele Moscarella, accompagnata al Monumento stesso dal Presidente della Provincia Nino Lombardi dal vice sindaco Francesco De Pierro e dal Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri Enrico Calandro. Il Prefetto ha quindi letto il messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha indirizzato alle forze armate e ai cittadini italiani; successivamente il Comandante Calandro ha dato lettura del messaggio del Ministro della Difesa alle Forze Armate, Guido Crosetto.
Alla cerimonia hanno assistito uno schieramento interforze, una rappresentanza delle associazioni di Protezione Civile e di quelle combattentistiche e d’arme, mentre i momenti salienti sono stati sottolineati dalla “Symphonic Band” del Conservatorio “Nicola Sala”, diretto da Vincenzo D’Arcangelo, che ha sottolineato con le note degli strumenti a fiato ed a percussione suonati dai suoi allievi, le fasi salienti e più significative della manifestazione. Alla cerimonia hanno partecipato però pochi cittadini. Assenti anche una delegazione degli alunni del Convitto Giannone e dell’Istituto Pascoli. Tra le autorità presenti, invece, il senatore della Repubblica Domenico Matera e numerosi.
La neo Prefetto Moscarella ha spiegato: “E’ una cerimonia identitaria. Ci riconosciamo nei valori della Costituzione, uniti dai valori della Costituzione. Importante che oggi ci siano i giovani. Lavorerò con le istituzioni perchè da loro deve ripartire la rinascita”. Il Prefetto ha sottolineato come sia una città serena e sana: “Ho trovato una realtà operosa non ispirata dai valori negativi mi aiuterà a lavorare in maniera più armonica”.
Il Comandante Calandro ha spiegato: “E’ una giornata di memoria ai tanti Caduti che ci ha consentito di poter vivere oggi in un Paese libero in un Paese sicuro. Come ha ricordato il Ministro della Difesa, non c’è libertà senza sicurezza e quindi garantire libertà ad ogni cittadino”.
Il vice sindaco Francesco De Pierro prendendo la parola nel suo intervento di saluto ha sottolineato: “Non deve esistere divisione, forze dell’ordine rappresentate la Tutela della nazione”. Il vice sindaco ha richiamato le parole di papa Francesco su uno smarrimento e bisogna recuperare forza e sentimento: “La guerra non è la soluzione di controversie”.
Il Presidente della Provincia Nino Lombardi ha sottolineato: “Registriamo quotidianamente tensione instabilità crescenti. La guerra è una sconfitta della ragione, della giustizia. Occorre vigilare prevenire e tutelare. Bisogna Preservare con cura. Occorre studio riflessione confronto e una risorsa imprescindibile”. Lombardi ha infine riconosciuto come l’istituzione scolastica è fondamentale: “L’università la scuola assumono un ruolo cruciale. Occorre coscienza civile e democratica. Nessuno può restare indietro”.