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“Intervenire concretamente sulle problematiche legate all’inquinamento atmosferico senza aspettare che si entri in una fase emergenziale, evidenzia l’attenzione e la sensibilità di questa amministrazione e di tutte quelle della cintura urbana di Avellino riguardo alla salute di tutti i residenti della valle del Sabato”.
 
Lo sottolinea il sindaco di Avellino, Laura Nargi,, che questa mattina ha convocato i colleghi di  Aiello del Sabato, Capriglia irpina, Grottolella e Montefredane, Sebastiano Gaeta, Nunziante Picariello, Antonio Spiniello, Ciro Aquino, e ai vicesindaci delegati all’Ambiente di Atripalda e Summonte, Domenico Landi e Carmine Cristiano per aprire un tavolo di confronto che la Nargi auspica diventi permanente.
 

Partendo dall’analisi delle diverse ordinanze attuate nei Comuni dell’hinterland rispetto all’abbruciamento dei residui vegetali, delle soluzioni e delle tecniche possibili o già adottate per contemperare le esigenze degli agricoltori con quelle della restante parte della comunità, si è ragionato ad ampio raggio delle diverse fonti di inquinamento dell’aria.

Allo scopo, è stata condivisa la necessità di aggiornare il confronto in un prossimo tavolo che si terrà a breve, con l’obiettivo di arrivare in tempi rapidi a definire un’intesa formale con la Prefettura, i diversi attori istituzionali competenti e le forze dell’ordine. Anche allo scopo di immaginare le sanzioni più idonee.

Alla data del 27 ottobre scorso, ultimo bollettino pubblicato dall’Arpac, Avellino ha sforato le soglie di Pm10 consentite dalla legge 12 volte alla centralina di via D’Agostino (Quinto Circolo) e 11 volte a via Piave (ex Dante Alighieri). Nonostante la situazione sia dunque ampiamente nei margini, ed il capoluogo si avvii a concludere il terzo anno consecutivo senza superare la soglia limite dei 35 sforamenti abbondantemente elusa per circa 10 anni fino al 2021, l’obiettivo del tavolo convocato dalla fascia tricolore del Comune di Avellino è giocare d’anticipo su una questione cruciale che attiene alla salubrità ambientale dell’intero territorio.

«Dopo aver attuato provvedimenti importanti e coraggiosi negli ultimi anni, su tutti la delocalizzazione del terminal bus dal centro città a via Pini ed il censimento delle caldaie presenti sul territorio, il Comune ha attuato una politica molto rigorosa anche rispetto all’inquinamento che si sprigiona per effetto dei roghi vegetali. – dichiara il sindaco Nargi – Vogliamo ricominciare a ragionare di politiche congiunte tra il capoluogo e i comuni dell’hinterland. Stabilire una linea unica d’azione, perché i nostri territori sono strettamente collegati ed ognuno risente di ciò che avviene nell’altro. Non soltanto sui roghi agricoli, ma anche – aggiunge Nargi – rispetto al trasporto pubblico locale, al traffico veicolare, alla gestione degli impianti termini residenziali, commerciali, industriali. Un lavoro ambizioso ma fondamentale, perché solo ragionando in ottica di area vasta possiamo arginare stabilmente il problema dell’inquinamento dell’aria».