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Il coordinamento di Libera Benevento intende esprimere la più profonda gratitudine all’Arma dei Carabinieri – Compagnia di Benevento per l’importante operazione antidroga svoltasi nella notte tra sabato e domenica scorsa. Ancora una volta sottolineiamo che quando si parla di sicurezza nel nostro territorio bisogna andare oltre le classifiche ed immergersi nella profondità della quotidianità. In tal senso auspichiamo un corale compiacimento, espressione di una  presa di coscienza e denuncia collettiva. Anche da parte del mondo politico che si dimostra sempre molto tiepido rispetto a tali tematiche, facendo spesso finta che siano episodi marginali, occasionali e che la città, e talvolta la provincia, sia tutt’altro. A volte a prevalere, su questi temi, è la sensazione di non volersi compromettere. Soprattutto nei confronti di clan e precise famiglie. Ignorare, però, non vuol dire amare, ma solo nascondere, rendendoci  tutti complici. Chi pensa che anestetizzare e mettere la polvere sotto il tappeto voglia significare proteggere il territorio, non ha ben presente che il silenzio è l’arma più forte delle mafie.

A Benevento, così come lungo tutto lo stivale, bisogna urgentemente rimettere al centro del pubblico dibattito la questione della droga e delle droghe. Un dramma ed una piaga di cui nessuno vuole farsi più carico, come se fosse solo un problema delle forze dell’ordine e della magistratura. Nessuno più ne parla, ma intanto il traffico di sostanze stupefacenti resta il più grande business della criminalità organizzata. Anche Benevento è “una piazza importante” così come dimostra l’operazione dei Carabinieri e le tante precedenti operazioni di tutte le forze di polizia, così come una parte significativa del territorio sannita, ponendo sempre grande attenzione alla Valle Caudina che resta un nodo nevralgico.

Ancora una volta vogliamo richiamare l’attenzione sulle così dette “zone interne”, a nostro avviso sempre più esposte ed appetibili per la criminalità organizzata campana. Così come l’arresto nell’ultima operazione, come bisogna inquadrarlo? Come nuovo reclutamento dei clan locali o come gancio per le camorre di altre province che cercano fortemente di penetrare nel nostro territorio? La grande mole di denaro prodotta dal mercato delle sostanze stupefacenti come viene riciclato sul nostro territorio? In quali settori ? Con quali complicità ? Se non abbiamo il coraggio collettivo di porci scomodi interrogativi, non riusciremo a difendere il nostro territorio ed un giorno saremo costretti a parlare di liberazione.