Tempo di lettura: 2 minuti

Gestione del verde pubblico, a Napoli non ci siamo. “Gravi carenze” sottolinea Cittadinanza Attiva in Difesa di Napoli, in una lettera al sindaco Gaetano Manfredi e all’assessore Vincenzo Santagada. L’associazione ricorda il proprio impegno a difesa del verde cittadino, fin dalla fondazione. Le battaglie per la Villa Comunale, iniziata nel 2012, per sottrarla al degrado, per il Virgiliano e altri parchi. “Dobbiamo purtroppo constatare – scrive il presidente Giovanni Natale – , insieme a numerosi altri comitati e associazioni, che la situazione del verde pubblico con l’insediamento della giunta attuale non sia cambiata”. Anzi, “nonostante la presenza cospicua di fondi già stanziati, sembrano evidenti gravi carenze progettuali e gestionali”. Per tale motivo Cittadinanza Attiva sosterrà gli ‘Stati generali del verde”. La mobilitazione di associazioni, comitati, sindacati e cittadini, pronta al sit-in del 26 ottobre, sotto Palazzo San Giacomo.

Premettendo di riferirsi ad un patrimonio della città e dei napoletani, l’associazione formula alcune richieste all’amministrazione comunale. Ovvero: la definizione urgente di un Piano del Verde, che coinvolga anche l’assessorato all’Urbanistica e l’approvazione del Regolamento del Verde in fase di ultimazione; il Censimento degli alberi cittadini; l’applicazione della convenzione di Aarhus (accesso alle informazioni, partecipazione dei cittadini ai processi decisionali e di accesso alla giustizia in materia ambientale).

E poi ancora: L’utilizzo immediato dei fondi di reparto della Città Metropolitana (5.000.000 euro); la necessità di monitorare la preparazione degli operatori sul verde pubblico; la necessità di utilizzare i 12 milioni dei fondi di reparto di città metropolitana, per rendere immediatamente fruibili i parchi dalla popolazione. Inoltre, si chiede l’Istituzione della Consulta del Verde. Ma anche di applicare a Napoli la legge n.10 del 2013, denominata “Un albero per ogni nato“, inserendo tale voce nel prossimo bilancio comunale. Si invoca un deciso cambio di passo, insomma.