“In qualità di segretario del circolo di Pozzuoli e come segretario provinciale di Napoli di Sinistra Italiana esprimo piena vicinanza e solidarietà ai lavoratori del consorzio Rione Terra che stamattina a Pozzuoli hanno bloccato l’accesso all’antica rocca poiché rischiano il licenziamento”, ha dichiarato Stefano Ioffredo, Segretario Provinciale della Federazione di Napoli di Sinistra Italiana.
“Il consorzio Rione Terra che opera in cantiere dal 2001 con l’incarico di eseguire fino ad esaurimento i lavori della rocca, essendo quasi esaurito il precedente lotto di lavori, ha avviato la procedura di licenziamento degli operai la cui scadenza è prevista il 25 ottobre. Questa – ha reso noto Ioffredo – determinerà non solo il licenziamento degli operai ma anche la conseguente perdita di lavoro per altre figure professionali quali archeologi, rilevatori impegnati in cantiere”.
Il Segretario del circolo di Sinistra Italiana di Pozzuoli ha poi ricordato che: “Per il completamento del Rione Terra il consorzio ha chiesto alla Regione Campania un ulteriore finanziamento di 50 milioni di euro, somma disponibile che rientra nei fondi di Sviluppo e Coesione. Sulla ripartizione di questo finanziamento – ha sottolineato – pare sia nato un conflitto tra il Consorzio Rione Terra e il Comune di Pozzuoli quale proprietario unico dell’antica rocca per la parte superiore, che sta mettendo a rischio la continuità lavorativa di circa 60 persone”.
“Qualunque dovesse essere il contenzioso di carattere burocratico o amministrativo tra la Regione Campania e il Comune di Pozzuoli sulla destinazione dei fondi da utilizzare, resta sempre prioritario – ha specificato Ioffredo – il mantenimento dei posti di lavoro in un contesto già difficile per le condizioni economiche e sociali che viviamo”.
“La politica in tal senso sia vicina ai lavoratori mettendo in pratica ciò per la quale si viene chiamati a governare, ovvero prima le persone”.
“I contrasti inerenti agli aspetti burocratici-amministrativi – ha affermato – non dovrebbero e non devono portare a situazioni che degenerano e comportano il fallimento dell’azione politica. A pensare che, da decenni, il Rione Terra avrebbe dovuto o dovrebbe rappresentare il volano motore economico, produttivo e occupazionale della città di Pozzuoli”, ha concluso Ioffredo.