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Potrebbe apparire come una circostanza di poca rilevanza politica, quella innescata da qualche settimana a Palazzo di città all’atto della nomina del Presidente della Commissione bilancio e tutta la serie di reazioni seguite sino alla dimissioni di un consigliere comunale di maggioranza, Antonella Coppola.

Quest’ultima, come noto, eletta nella lista del sindaco Laura Nargi, ha espresso il proprio voto per Nicola Giordano, contribuendo all’elezione del già Presidente dell’organismo nella scorsa consiliatura, ma generando la netta presa di posizione dei gruppi direttamente collegati all’ex sindaco Gianluca Festa, contrari alla riaffermazione di uno degli acerrimi “nemici” politici.

E proprio questo il nocciolo della questione, tutta politica e tutt’altro minimale, secondo il punto di vista dei consiglieri di opposizione di Palazzo di città che questo pomeriggio hanno convocato una conferenza stampa per fare il punto della situazione rispetto agli ultimi accadimenti.

Dal “caso” Coppola al casus belli della ferma volontà dell’ex sindaco di tornare da protagonista sulla scena politica, e all’interno del Palazzo comunale e non solo, così come non nascosto dal diretto interessato all’indomani della revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari che l’ha tenuto fuori dai giochi, almeno attivamente, per ben cinque mesi, elezioni amministrative comprese.

Ad ogni modo nelle ultime settimane, e lo mette in evidenza con forza ad apertura di conferenza stampa il capogruppo Pd Luca Cipriano, “Siamo molto preoccupati per il clima che si è stabilito a Palazzo di città. Continue ingerenze esterne stanno rallentando e condizionando  il regolare processo amministrativo”. Quindi la solidarietà alla consigliera  Coppola- umana e politica- che arriva in maniera unanime da tutti i presenti all’incontro con la stampa, oltre Cipriano, Nicola Giordano, Antonio Gengaro, Ettore Iacovacci, Enza Ambrosone, Antonio Bellizzi e Antonio Aquino ( unico assente giustificato Amalio Santoro, per la concomitanza di un altro convegno ndr).

La vicenda della Commissione bilancio- rincara Cipriano– rappresenta la punta dell’iceberg di un comporamento poco trasparente già registrato nella passata consiliatura. Se parliamo di un organismo di controllo degli atti amministrativi, nel caso di specie quelli finanziari, la cui Presidenza spetta ad un Consigliere di opposizione, non capisco di cosa abbia paura la maggioranza che vorrebbe scegliersi il suo Presidente e, comunque, ostacolare il collega Giordano che già negli ultimi 5 anni ha mostrato di essere all’altezza del ruolo.

Come opposizione abbiamo detto sin dall’insediamento che è nostra intenzione fare un lavoro di controllo, stimolo e proposizione verso la maggioranza, ma senza cadere in nessun compromesso. La guerra dei sindaci ( il riferimento a Nargi e Festa ndr) non aiuta gli avellinesi che hanno scelto legittimamente i propri amministratori, e le conseguenza si riverberano sulla città perchè l’attività amministrativa si blocca.
Non siamo disponibili ad accettare meline che tengono bloccate le Commissioni“.

Anche la Ambrosone pone l’attenzione sulla contraddizione “della campagna elettorale portata avanti da Nargi nel segno della rivoluzione gentile e quando sta accadendo nelle ultime settimane. Prevaricare il ruolo dell’opposizione, impedire l’elezione di un Presidente, Giordano, che in qualche modo rappresenta una spina nel fianco per questa amministrazione, è inaccettabile, così come è inaccettabile il trattamento riservato ad una consigliere, la Coppola, che ha solo mostrato di tenere alla sua dignità e a testa alta si è tirata fuori”.

 Aquino e Bellizzi parlano di un “gesto di inaudita violenza” contro la Coppola. “Sembra avere una Sindaca e un padrone”, dice senza rempre il giovane Belizzi chiedendosi quale sia il verso sindaco della città.

E l’ex candidato sindaco Gengaro aggiunge come ” tanti anni, decenni, di Consiglio comunale mai avevo registrato una circostanza simile, un gesto di una violenza inaudita. Io stesso nella Prima Commissione ho votato un Presidente in quota maggioranza che dovrebbe spiegare tante cose,ma ho fatto prevalere il senso istituzionale. La città non può essere prigioniera di queste logiche”:

Infine Giordano si dice preoccupato di una “Crisi poltica che diventa crisi istituzionale. Ma non fermeremo, non siamo abituati a farci intimorire, ne lo farò chi è fuori da questo Palazzo. Ho anche manifestato la mia disponibilità a dimettermi da Presidente di Commissione proprio per mostrare quel senso Istituzionale non registrato dalla maggioranza. Ad ogni modo anche con tre membri i lavori possono andare avanti e già sono entrati dal vivo. Siamo pronti ad incontrare i Sindacati che ci hanno chiesto aiuto rispetto alla scellerata operazione dello spaccettamento degli uffici comunali. Il 31 dicembre va liberato in toto Palazzo di città e ancora non ci sono certezze”.