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Il ‘teatro’ della sparatoria nella quale stanotte a Napoli è stato ucciso un ragazzo di 15 anni è lungo circa 200 metri. Sui quali ci sono alcune auto con i vetri rotti ed un cassonetto dei rifiuti crivellato. Ne emerge che per eseguire il raid i killer hanno sparato numerosi colpi di pistola. La Polizia, dopo i rilievi condotti nella notte subito dopo l’omicidio, ne stanno effettuando altri per ricostruire l’esatta dinamica della sparatoria.

Alle 16, presieduto dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, si svolgerà il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel corso del quale si discuterà  di questo increscioso episodio di cronaca.   

AGGIORNAMENTO

Al momento non è chiaro se il grave fatto di sangue avvenuto a Napoli, dove un è stato ucciso un 15enne, sia maturato o meno in un contesto malavitoso. E su questo si stanno concentrando le indagini della Polizia di Stato. La vittima, incensurata, si chiamava Emanuele Tufano ed è quartiere Sanità: sul fronte delle indagini, condotte dalla Polizia di Stato, in particolare dalla Squadra Mobile, al momento a coordinare è la Procura di Napoli (sia antimafia che ordinaria) ma della vicenda è costantemente informata anche la Procura dei Minori. Dei due giovani feriti su cui si stanno cercando riscontri circa il loro eventuale coinvolgimento nell’omicidio, ha 16 anni quello arrivato al pronto soccorso del Cto con una ferita d’arma da fuoco al braccio. Il ragazzino è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza che ha consentito l’estrazione dell’ogiva ritenuta: al momento le sue condizioni di salute sono buone. L’altro, invece, secondo quanto si apprende anch’egli minorenne, è stato accoltellato alla coscia e al gluteo. I sanitari del Cto hanno riscontrato la lesione di un’arteria ed è stato quindi sottoposto ad angiografia ed embolizzazione. I medici hanno bloccato la fonte di sanguinamento e anche le sue condizioni, al momento, risultano essere buone.