– E’ stato trasferito in ospedale ad Avellino dove è stato ricoverato in rianimazione il detenuto aggredito e picchiato durante le violenze di ieri sera nel carcere escalation di violenze e disordini all’interno del carcere di Avellino.
Il Sappe e il Sinappe, con i rispettivi segretari regionali e nazionali, si appellano direttamente al governo chiedendo alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di assumere con urgenza provvedimenti in difesa della incolumità del personale, a cominciare dall’utilizzo di bodycam e taser per potersi difendere dai detenuti violenti.
“L’ennesima aggressione a due agenti penitenziari nel carcere di Avellino, a cui ha fatto seguito la “missione punitiva” contro un detenuto al quale con ferocia è stato tagliato il lobo dell’orecchio e rotto un braccio, sono la “prova provata” che le carceri campane, insieme a quelle siciliane e pugliesi, come denunciamo da sempre, sono le peggiori d’Italia perché non c’è più alcun controllo da parte dello Stato”. Così Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP. sollecitando che “almeno in questa gravissima occasione Parlamento e politica si fermino un minuto a riflettere per individuare responsabilità e misure di emergenza. Non si può più far finta di nulla, sminuire fatti gravissimi o magari, come è accaduto sinora, derubricarli ad “ordinaria amministrazione” che non hanno assolutamente nulla di “ordinario”.
Da mesi si è raggiunto il punto più allarmante e critico di non ritorno alla legalità. Il personale penitenziario non è stato assunto per condurre una guerra nelle carceri oppure si abbia il coraggio di cambiare le “regole di ingaggio”.
Lobo tagliato e braccio rotto, missione punitiva contro detenuto