Tempo di lettura: 3 minuti

Gianluca Festa arriva sorridente come sempre e l’accoglianza di quanti ancora inevitabilmente lo chiamano ancora Sindaco, è di quelle calorose. Come sempre.

Come lo è stata la sera della revoca della misura cautelare di arresti domiciliari, l’indomani quando Festa ha girato la città per godersi la ritrovata libertà, e come il giorno della conferenza stampa al Circolo della Stampa di Avellino, dove i suoi legali hanno ripreso tutto l’iter giudiziario dall’arresto alla scarcerazione.

Quei cinque lunghi mesi quasi è come se non fossero trascorsi a vedere ogni volta il calore che riceve l’ex Sindaco, ma certamente per il diretto interessato non possono essere cancellati.

Ed è per questo che ora Festa, oltre ad essersi ripreso la sua libertà, vuole riprendersi anche la scena politica. E non certo da spettatore.

E per la sua prima vera e propria uscita pubblica ha scelto il Comune di Solofra, o meglio l’Associazione “Solofra Libera” per una iniziativa intitolata “Un caffè con Gianluca Festa”, moderata dal direttore di “Radio Raffaella Una” Raffaele Ingino.

Come voglia riprendere la scena politica dentro le Istituzioni, da protagonista appunto, Festa non lo svela ancora, ma nella sua chiacchierata sempre a suon di battute e sorrisi fa intendere chiaramente che non può essere sottovalutato il peso elettorale delle liste sua diretta espressione, “Davvero” e “Viva la libertà”. E i capigruppo di ciascun gruppo, a suon di comunicati stampa, in questi giorni lo hanno detto chiaramente. Anche allo stesso sindaco Laura Nargi.

Ma Gianluca Festa nella sua serata di Solofra preferisce parlare di sè, ricostruisce il suo percorso politico partito dal basso, la sua “ribellione” a quegli schemi partitici “abituati a clientale e un modo di fare che non piaceva alla gente”. Un’ascesa politica sino all’elezione a sindaco di Avellino, il suo sogno da bambino, diceva la sera della vittoria. “Una elezione storica, quattro liste civiche contro tutti e tutto. Abbiamo vinto”.

Quindi rivendica con forza i risultati ottenuti in quattro anni e mezzo di amministrazione, uno per uno, sino a quel 18 aprile 2024, il giorno degli arresti domiciliari durati, come detto, esattamente 5 mesi. Festa esce di casa il 18 settembre. Mi hanno rubato la fascia da Sindaco, lo dice la Cassazione, non io. Per questo ci hanno sospeso non fermati. Non a caso ribadisce- l’esito elettorale, gli avellinesi ha premiato il mio progetto politico. Se è vero che mi hanno rubato la fascia, non sono riusciti a rubarmi l’affetto degli avellinesi che mi amano. E io amo loro .Le cinture sono ancora ben allacciate, dobbiamo solo spiccare il volo», rievoca il suo messaggio di Capodanno dal palco di Piazza Libertà durante il concerto di Antonello Venditti.