Auteri lo ha ripetuto anche ieri durante la conferenza stampa successiva al rotondo 5-0 rifilato al Latina: “Questo è un gruppo ottimo. Non vive di gelosie. E’ fatto da ragazzi validi e che stanno bene tra di loro”. Il tecnico di Floridia nella sua carriera non ha mai amato ne le sviolinate ed ha sempre detto quello che pensava senza fare sconti a nessuno. Il trainer siciliano, merce rara nel mondo del calcio, ha sempre avuto un rapporto estremamente sincero con i suoi ragazzi dei quali sente le vibrazioni, positive o negative, ogni giorno. Che quello della Strega sia un gruppo coeso è qualcosa che si percepisce anche all’esterno: in campo non ci sono prime donne o intoccabili perché come ha ribadito spesso Auteri “il Benevento viene prima di tutto, prima dei singoli perché conta sempre giocare e ragionare da squadra”. Contro il Latina, mettendo da parte lo strapotere sul prato del “Vigorito”, anche a fine partita si è avuta una ulteriore dimostrazione che tutta la squadra naviga nella dalla stessa parte e ha valori forti al suo interno, prima di tutto dal punto di vista umano. Da brividi l’immagine finale nel post gara con i pontini quando il capitano Berra, “uno da prendere come esempio”, copyright di Gaetano Auteri, ha sventolato a lungo la bandiera con l’immagine di Carmelo Imbriani creando un connubio forte e un pathos indescrivibile con tutta la squadra alle sue spalle a godersi i meritati applausi nel ricordo di un ragazzo, prima che calciatore, che ha lasciato un segni indelebile nel Sannio e non solo.
Scontato? Assolutamente no. Perché per fare gesti simili bisogna essere prima uomini e poi calciatori. In quel frame, forse, c’è il segreto dell’attuale primo posto della Strega dove anche chi ha uno scarso minutaggio entra in campo e spinge al massimo segnando due reti (Lanini) o rincorre l’avversario ben oltre il novantesimo (Starita). Eloquenti le parole pronunciate ieri in conferenza stampa proprio dall’ex Reggiana: “Nei momenti difficili ci sono due strade: attaccarsi agli alibi o capire di essere ancora in grado di aiutare la squadra. Ho optato per la seconda soluzione. Sono contento di fare quello che mi stava mancando, vale a dire aiutare la squadra”. Parole e musica di Eric Lanini, che ha ringraziato il suo grande amico Pippo Nardi, che ha voluto a tutti i costi trascorrere la vigilia di Benevento-Latina in ritiro per essere vicino ai suoi compagni di squadra. Tra uomini, prima che calciatori, si fa così.
I momenti difficili della stagione non mancheranno, ma Auteri ha la consapevolezza di poter contare su un gruppo che sarebbe disposto a buttarsi nel fuoco per il suo allenatore che ha affermato di rivedere in questa rosa delle similitudini con quella della prima cavalcata vincente dalla B alla C sperando in un epilogo analogo.