Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato, forse non così presto. Ci riferiamo alle Intelligenze Artificiali generative e alla loro diffusione a macchia d’olio presso l’intera società globale. In pochissimo tempo studenti, lavoratori e persino aziende hanno imparato a integrare questi strumenti nel proprio flusso di lavoro e, proprio per questo, sono già cambiate molte cose su mercati e società.
Secondo il team di Elemaca, il quale può essere considerato tra i maggiori esperti di link building e SEO, questo grande cambiamento va affrontato esattamente come gli altri: con consapevolezza e curiosità, anche quando una delle AI più famose al mondo, Chat GPT, lancia sul mercato il suo primo motore di ricerca. Si chiama Search GPT e promette di offrire all’utente un’esperienza di ricerca personalizzata e immediata, proprio come fa già il popolarissimo robot.
Ma cosa cambia per i motori di ricerca, per la SEO e per tutte le persone che hanno investito sul web pre-intelligenze artificiali? Il primo aspetto da considerare è che gli utenti hanno iniziato a porre le medesime domande che digitavano su Google direttamente all’Intelligenza Artificiale… il che potrebbe far presupporre che, nell’immediato futuro, a navigare sui motori di ricerca saranno i robot per conto dei loro umani.
Il concetto di User Agent
È già da tempo che si parla di “maggiordomi digitali”, “assistenti virtuali” o, come si suol dire oggi, “User Agent”. Ci riferiamo a intelligenze non umane addestrate ad assistere l’essere umano tramite l’esecuzione di piccoli compiti: “cerca il meteo”, “spegni la luce”, “accendi il forno” ecc… sono comandi che già da tempo affidiamo a piccoli robot che vivono con noi.
Con l’introduzione di Search GPT, il concetto di “User Agent” assume un ruolo centrale nell’evoluzione della ricerca online. Gli agenti virtuali non si limitano a eseguire semplici comandi perché sono capaci di comprendere le esigenze dell’utente e di interagire con il web in modo sofisticato: analizzano, filtrano e forniscono esattamente ciò di cui l’utente ha bisogno. Questo livello di interazione potrebbe rappresentare una rivoluzione nel modo in cui ci rapportiamo con la rete, spostando il focus dalla ricerca attiva dell’utente a una fruizione più passiva e automatizzata.
Gli utenti potrebbero affidarsi sempre più a questi assistenti per gestire le loro ricerche, riducendo così il numero di query tradizionali e trasformando il modo in cui le informazioni vengono scoperte e utilizzate.
Come cambia la SEO?
Mentre finora l’ottimizzazione dei motori di ricerca si è basata sulla comprensione e l’anticipazione delle query degli utenti, in futuro potrebbe essere necessario ottimizzare i contenuti per soddisfare le richieste delle intelligenze artificiali che mediano tra l’utente e il web. Questo significherà adattare i contenuti affinché siano trovati dagli algoritmi e facilmente interpretati e utilizzati da questi agenti virtuali.
Il contenuto e la sua qualità resteranno centrali: ciò che cambierà sarà il modo in cui gli utenti, o i robot per loro veci, ne faranno uso. La società web dovrà imparare a gestire quantità di dati maggiori, a rafforzare l’autorevolezza del brand e, quindi, a investire per fidelizzare e convertirli in clienti affezionati.