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Germania, terra di cuochi. Italiani però. E non poteva essere altrimenti. Sono tanti i ragazzi che decidono di fare questo salto, a volte nel buio, per cercare di dare una svolta alla propria vita e tentare la fortuna in un Paese che, spesso, riesce a dare risposte e soddisfazioni migliori rispetto allo Stivale.

Tanti campani che decidono di tentare il salto, tanti sanniti che puntano a superare le Alpi mettendo in campo le proprie conoscenze culinarie, il più delle volte attraverso il cibo più riconosciuto al mondo, la pizza. Ma ce ne sono anche altri che, invece, portano un bagaglio di ricordi e insegnamenti che possono fare la differenza e renderli unici nel proprio genere. E se c’è capacità, alla fine, arriva anche la soddisfazione. 

E questa storia profuma di Sannio. O meglio, parte da San Nicola Manfredi e ha le sembianze di Massimo Borrelli, 25enne chef che ha deciso di lasciare la sua terra nel 2019 per dare il via al suo percorso di vita. Un tragitto che lo ha condotto fino al ristorante pizzeria di Recklinghausen. Gavetta, sudore e fatica fino ad arrivare al controllo della cucina da parte dello chef.

Ed è in questa cittadina della Renania Settentrionale-Vestfalia che arriva la consacrazione per il giovane Massimo che è pronto a preparare il suo menù e vedere, quindi, le sue idee tradotte in piatti da mangiare. Un risultato, questo, che è figlio, però, dell’esperienza familiare, dei ricordi e delle volte passate in cucina al fianco della mamma e della nonna che gli hanno insegnato i segreti per fare la pasta fresca con cura, dedizione e rispetto della materia prima.

Massimo Borrelli ha fatto tesoro di questo percorso familiare, ha custodito i segreti delle ‘sue’ due donne e alla fine ha avuto come premio quello di poter scrivere un menù a base di pasta fresca che è pronto a sbarcare sulle tavole del ristorante. Pasta fatta esclusivamente a mano dal sannita e in gran quantità. Il tutto per avere una carta che profuma di Sannio per far conoscere ai tedeschi cosa ha imparato e da dove arriva.

Una storia di sacrificio e dedizione, di lontananza dagli affetti e dalla propria terra. Il tutto con la finalità di poter arrivare all’ultimo boccone concludendo con il più bel sorriso e un “ce l’ho fatta”.