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Nel primo appuntamento con Punto C, il focus sulla Serie C di Anteprima24, è intervenuto l’ex calciatore del Benevento Sasà Bertuccelli, che ha speso parole importanti e di grande affetto verso la compagine giallorossa con la quale ha ottenuto la storica promozione in Serie C1 risultando decisivo nella finale play off di Lecce contro il Messina del giugno 1999: “Il ricordo di quella gara – ha affermato – è indelebile ma sono passati anche tanti anni. Mi fa piacere, però, che a Benevento la gente ricorda ancora quella partita. L’attuale cammino dei giallorossi sta rispettando le aspettative della società e dei tifosi. Le squadre di Auteri sono sempre bene organizzate ed esprimono un ottimo calcio. Non avrà difficoltà a proseguire questo percorso”. Tanti i giovani della cantera giallorossa che stanno disputando un torneo da protagonisti: “In Serie A e in Nazionale – ha aggiunto Bertuccelli – si tende ad avere una sorta di timore a dare fiducia ai ragazzi, mentre negli altri paesi è diverso. Il Benevento sta facendo benissimo e dovrebbe continuare a fare giocare i giovani. C’è tanto da pescare. Da poco dirigo una scuola calcio e c’è davvero un enorme materiale. Bisogna lavorare non solo sui ragazzi ma anche sui tecnici che a volte prediligono troppo la parte tattica e non quella tecnica. Il Benevento ha ottimi ragazzi che ha cresciuto nella propria cantera e c’è un giusto mix con calciatori più esperti”.

Inevitabile, poi, un giudizio sul match che attende i sanniti domenica a Messina, città natale di Bertuccelli: “Per tradizione, con il Benevento c’è sempre stata una rivalità particolare. Quella siciliana non è una piazza facile per giocarci contro. Per i giallorossi non sarà facile perché la classifica dei peloritani è precaria. Al vecchio ‘Celeste’ l’ambiente era ancora più caldo con lo stadio sempre pieno, ma anche al ‘Franco Scoglio’ l’entusiasmo non manca. Il Benevento non avrà vita facile, ma la squadra di Auteri ha tutte le carte in regola per portare a casa i tre punti, a patto però di avere il giusto approccio”.

Se il Benevento sta confermando le attese della vigilia che lo vedevano tra i favoriti, non si può dire lo stesso delle altre big del girone C, in primis l’Avellino: “Non riesco a sapere da lontano tutte le situazioni che ci sono all’interno. Quella irpina è una piazza importante e blasonata. Ci sono stato nella mia carriera, è una piazza calda ed è stato bello giocarci. Non me lo spiego, forse avranno dei problemi di condizione. Tra le più accreditate per ora gli irpini sono quelli che hanno deluso di più. Stessa cosa anche il Messina che è una piazza importante. Ci metterei anche Foggia e Taranto, ma viste le condizioni non semplici societarie erano due partenze ad handicap annunciate. Il Trapani ha allestito una buona squadra e può ambire a posizioni importanti. Picerno e Monopoli possono essere le due sorprese, perché come da tradizione una outsider può sempre venire fuori”.

Nella finale dei play off del 1999 contro il Messina a Lecce, uno degli assoluti protagonisti fu proprio Bertuccelli che ha un ricordo nitido di tutta quella stagione nel Sannio: “All’inizio del campionato – ha detto – prima del match contro il Castrovillari fummo contestati, la gara finì 0-0 ma giocammo benissimo. Da lì, poi, siamo ripartiti, ma ci tengo a sottolineare che a Benevento i tifosi hanno sempre manifestato il loro dissenso in maniera civile e va detto ad onore del pubblico sannita che è una delle piazze più belle. A Lecce in finale abbiamo affrontato una vera corazzata e questo ci inorgogliva. Io sono di Messina, anche lì tanti ricordano questa gara. Mi sentivo con i miei e mi dicevano che tutta la città era addobbata a festa per la vittoria. Per loro fu una grande delusione. Devo dire, poi, che ho avuto anche qualche problema quando sono tornato a Messina costringendomi a girare con il cappellino e gli occhiali per evitare qualche facinoroso. Essendo nato lì forse qualcuno si aspettava altro da me, ma ho solo fatto il mio dovere. Benevento mi aveva dato tanto, non ho fatto nulla di strano ad aver segnato al Messina, la città dove sono nato, ma nel calcio queste cose strane esistono. Se io gioco per il Benevento faccio il mio dovere e così è stato”.