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Si è chiusa definitivamente la vicenda giudiziaria che, dal 2018, ha coinvolto numerosi imputati per presunte irregolarità nel rinnovo delle patenti CQC (Carta di Qualificazione del Conducente), essenziale per il trasporto di merci e persone. Il Tribunale di Isernia ha infatti assolto tutti i coinvolti, ponendo fine a un processo che aveva attirato l’attenzione per la mole degli accusati: oltre 100 persone, tra funzionari pubblici e privati cittadini, erano sotto accusa per aver partecipato a un sistema fraudolento per ottenere le patenti senza seguire l’iter legale previsto.

L’accusa puntava il dito contro alcuni funzionari della Motorizzazione Civile di Isernia e l’autoscuola “Crolla”. Secondo le indagini, questi avrebbero approvato pratiche di rinnovo per patenti CQC senza che i richiedenti completassero i corsi obbligatori di 35 ore, previsti dalla normativa vigente. In cambio, sempre secondo l’accusa, avrebbero ricevuto compensi economici. La lista dei beneficiari del sistema illegale era lunga e variegata, con persone provenienti da diverse regioni italiane che si sarebbero affidate a questo schema per ottenere rapidamente la patente.

Tra gli imputati, molti provengono da diverse zone d’Italia, inclusa la provincia di Benevento, come Cosimo P., 58 anni, di Montesarchio indicato come beneficiario della presunta condotta illecita. Tuttavia, sin dalle fasi preliminari, la difesa, rappresentata dall’avvocato Teresa Meccariello, ha messo in evidenza numerose falle nel capo di imputazione, tra cui l’indeterminatezza sul periodo in cui i reati sarebbero stati commessi e la mancanza di chiarezza sui singoli ruoli degli imputati. Secondo la difesa, le accuse si basavano su indicazioni troppo generiche, con un riferimento temporale impreciso, che parlava di fatti avvenuti “fino al mese di settembre 2017”. Questa carenza di dettagli ha portato il GUP a modificare parzialmente il capo d’imputazione. Alla fine del processo il Tribunale ha decisione per l’assoluzione di tutti gli imputati, favorita dall’abrogazione del reato contestato.