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«Porteremo per sempre nei nostri cuori il tuo fantastico sorriso». È questa la frase, riportata su una maglietta che con tanti fiori è stata poggiata davanti alla Pescheria “La Paranza” , gestita dal 48 enne salernitano Carmine De Luca in via Settimio Mobilio.

Qui tutti conoscevano e amavano Carmine, tifoso della Salernitana, ucciso ieri nel Mercato Ittico a Salerno, insieme al responsabile dell’Eurofish, Rosario Montone. Ad esplodere quattro colpi di pistola contro di loro è stato Francesco Iacovazzo, 72 anni, che, con la famiglia, gestisce una pescheria a pochi passi da Carmine. Qualcuno pensa che gli screzi ed i rancori siano legati anche alle attività commerciali oltre al fatto che Iacovazzo imputasse ai due ex colleghi il suo licenziamento.

Antonio Boffa, l’avvocato che dovrà difendere Iacovazzo, che si è recato in caserma consegnandosi ai militari, dopo l’agguato, consumato ieri mattino alle 4,30, potrebbe chiedere i domiciliari per le condizioni di salute del suo assistito che domani verrà sottoposto all’interrogatorio di garanzia.