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Il maxi programma di investimenti con fondi europei stanziati ai tempi della emergenza Covid per spingere alla ripresa dell’economia dopo il blackout generalizzato sarà sfruttato dalle nostre parti? A questa domanda la Cisl Irpinia Sannio ha chiamato a rispondere gli Stati maggiori istituzionali dei territorio di competenza nel corso di un Convegno a Palazzo Paolo V di Benevento finalizzato a discutere il tema “Pnrr: opportunità di sviluppo per l’Irpinia ed il Sannio”.

Fernando Vecchione, Segretario generale della Cisl dell’avellinese e del beneventano, è evidentemente preoccupato circa il buon esito e nei tempi previsti della complessa operazione tecnico-amministrativa-finanziaria che, nel solo Sannio prevede la realizzazione di ben 2.059 diversi progetti di sviluppo: proprio per questo ha chiamato gli Enti locali e la stessa Confindustria ad assumersi le proprie responsabilità e i dovuti impegni per onorare le scadenze e avviare finalmente una ripresa dell’economia delle aree interne. Al termine del confronto è emerso un quadro con qualche ombra di non poco conto: in particolare, è emerso che complessivamente lo stato di avanzamento dei progetti iscritti nel PNRR è soddisfacente e che i cantieri stanno andando avanti, ma quello che viene in rilievo è la lentezza delle procedure burocratiche ed amministrative da parte dei Comuni, nonché il ritardo dei pagamenti per i lavori regolarmente portati a compimento da parte delle Imprese che vedono liquidate le loro fatture anche dopo alcuni mesi.

Un altro elemento di non poco conto nelle criticità è stato delineato dai Consorzi Industriali delle due Province, esclusi dal Pnrr; mentre l’esperimento della Zona Economica Speciale che il Governo Meloni ha voluto unificare su tutto il territorio, rispetto ad una passata autonomia, è stata aspramente criticata dal Presidente dell’Asi di Benevento, Domenico Vessichelli. Il riferimento al più colossale programma d’intervento che prevede la potabilizzazione delle acque della Diga di Campolattaro, considerata opera strategica nazionale, con un investimento da oltre 700 milioni di euro per gli usi irrigui e civili, un’opera attesa da decenni e che finalmente si avvia alla realizzazione, ebbene è stato fatto con un orgoglio e con accenti di grandi speranza da parte del Presidente della Provincia sannita Nino Lombardi, sufficientemente supportato in questo da Sergio Negro, Direttore Generale dell’Autorità di Gestione del FESR che si è dichiarato fiducioso nel rispetto dei tempi di realizzazione.

Vecchione aprendo i lavori ha sottolineato: “Siamo agli sgoccioli del 2024. I fondi del Pnrr  ci sono  ma bisogna sfruttarli. L’investimento più grande è la Diga di Campolattaro ma attenzione puntata anche all’edilizia scolastica”. Proprio su questo, il segretario è stato molto critico: “Il Comune, il Provveditorato agli Studi sono prigionieri di un Comitato. Noi vogliamo scuole più sicure e tecnologiche”. Infine un appello: “Si è lavorato tanto per la Diga di Campolattaro e sulla  Piattaforma logistica della Valle Ufita. Nel Sannio insieme a Confindustria il presidente Vigorito abbiamo  lottato  per lo scalo merci a ponte Valentino ma c’è stata la politica unita. Dovrebbe essere fatto anche in Irpinia”. Ha quindi preso la parola Sergio Negro, Autorità di gestione del PR Campania FESR, che ha sottolineato come sia una straordinaria opportunità per tutti i territori: “La situazione è favorevole dal punto di vista dell’avanzamento dei progetti. C’è tanto fermento per la chiusura, siamo alle battute finali. Questo è l’anno decisivo. E’ un periodo di grande responsabilità”. Sulla Diga, Negro ha spiegato: “L’attesa è straordinaria. Siamo nei cronoprogrammi. E’ una sfida contro il tempo. Le difficoltà amministrative burocratiche non sono mancate. Siamo nell’ambito dei tempi da record”. Il primo cittadino Clemente Mastella ha spiegato come si va avanti nei progetti: “Procediamo dritti per l’ex Scuola Allievi Carabinieri e anche sulla Stazione Centrale andiamo avanti. Le problematiche vanno superate”.

Sulla tempistica, il primo cittadino ha detto: “Ci sono tanti comuni soprattutto quelli più piccoli che non hanno una struttura forte e si rischia di perdere il iniziamento”. Doriana Buonavita segretaria generale della Cisl Campania ha denunciato: “Ci sono troppe cattedrali nel deserto e questo stride con la fame di lavoro che abbiamo in questa Regione. Ora occorre investire nei Borghi ma non lasciarli isolati. Bisogna fare impresa. E Bisogna eliminare ogni problema con la burocrazia e dare  più incentivo ai giovani”. Ha preso poi la parola  il presidente dell’Asi Domenico Vessichelli che ha denunciato: “Le  zes unica  è la plastica rappresentazione di una mancanza d strategia.  La vera sfida Vera sfida sono i servizi. Puntare  quindi su  una filiera agroalimentare . Dare quindi un’opportunità su livelli occupazionale  ma occorre una necessaria formazione”. Molto critico anche il presidente dell’Asi di Avellino Pasquale Pisano: “Le aree industriali  irpine sono ferme a 40 anni fa. Ci sono difficoltà per offrire servizi essenziali. Ma il Consorzio Asi non è fermo, stiamo facendo battaglie comuni come sulla Valle Ufita”.