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Una storia di ritardi nella collocazione degli sfollati e possibili cortocircuiti amministrativi, col rischio di perdere fondi pubblici. Dal Comune di Napoli, a lanciare l’allarme è il Servizio Politiche di Inclusione e di Integrazione Sociale. Una lettera avverte il sindaco Gaetano Manfredi, l’assessore al welfare Luca Trapanese e gli uffici competenti della minaccia pendente sulla struttura di via Lattanzio al Rione Traiano. È destinata al Progetto Comunità a Spazi Condivisi, finanziato con risorse Poc Metro (Programma Operativo Complementare). Il centro dovrà accogliere una vasta platea di anziani, alcuni senza fissa dimora. Tuttavia “a pochissimi giorni dall’inaugurazione – spiega l’area welfare del Comune -, è stata occupata dagli abitanti dell’immobile di Viale Traiano 281, destinatari di un’ordinanza di sgombero per motivi di pubblica e privata incolumità”.

Secondo la lettera, “tale occupazione, com’è di palmare evidenza, impedisce le attività previste dal progetto, affidate a seguito di gara”. Nel corso di diverse riunioni è stata proposta, come alternativa, la sistemazione in una scuola in Contrada Pisani a Pianura. Il plesso, infatti, “con interventi di minima durata quantificata in un mese, avrebbe potuto ospitare le famiglie sgomberate”. Ma qui le cose si sono complicate, a sentire il servizio comunale. E a pesare sarebbe l’immobilismo della procedura. “Ad un mese circa dall’ultima riunione – si legge nella missiva – si apprende però, per le vie brevi che i lavori nella scuola in questione non sono neanche iniziati”. La situazione comincia a farsi preoccupante, anche per il destino dei nuclei evacuati.

A reclamare notizie in merito, c’è un altro ufficio del Comune, relativo a Pnrr e Politiche di Coesione. Con una nota del 23 settembre ha richiesto, entro il 30 settembre, informazioni “circa l’avvenuto avvio delle attività finanziate”. L’ufficio ha già paventato “il rischio del definanziamento in caso di perdurante sospensione delle attività stesse”. Nell’inquieta nota si ricordava la tempistica del periodo di eleggibilità della spesa, e dei tempi tecnici per le procedure di rendicontazione. Non è stato, peraltro, un fulmine a ciel sereno. Sul tema, si è registrata anche una nota della Municipalità Soccavo Pianura. La data è del 10 settembre. E oggi è fissata una scadenza. “Si evidenzia, pertanto, a tutti i destinatari della presente – scrivono dall’Area Welfare -, che la permanenza oltre la data che più volte è stata indicata, del 30 settembre, degli occupanti abusivi nella struttura di via Lattanzio comporterà il rischio della perdita del finanziamento POC Metro, dell’impossibilità di attuare il Progetto Comunità a Spazi Condivisi ed del contenzioso con gli Enti affidatari del servizio”. Va evidenziato un dato:  a quanto risulta, gli sfollati non sono “occupanti abusivi”, come scritto nel documento, ma persone sistemate in via Lattanzio dal Comune, sia pur in via provvisoria. Ma a parte questa circostanza, non secondaria, la questione è comunque delicata. E non si possono trascurare le condizioni dei cittadini sgomberati, in stato di grave disagio. “Come istituzioni – dichiara Giovanna Lo Giudice, consigliera dem della Municipalità 9 – siamo vicini prima alle famiglie: stiamo lavorando affinché si trovi una giusta soluzione temporanea e compulseremo gli uffici preposti per fare in modo di restituire casa e dignità alle 14 famiglie”.