L’Università del Sannio porta in piazza il suo impegno ed il suo lavoro nel campo dell’innovazione e dello sviluppo. Guardando al futuro del territorio locale secondo le sue specificità e ricchezze esclusive, ma guardando anche al più generale progresso dell’umanità, l’Ateneo sannita trasforma la centralissima piazza Roma in un palcoscenico e nello stesso tempo in un laboratorio per incontrare la cittadinanza mostrando quanto lo studio, la ricerca, l’inventiva dei ricercatori sanniti hanno prodotto e intendono produrre. E’ tornato dunque l’appuntamento della “Notte europea del ricercatore”, il tradizionale appuntamento della migliore cultura e delle più brillanti menti del nostro continente e dunque anche del Sannio con il quale si punta diritto verso l’approccio innovativo nel campo della produzione e del miglioramento della qualità della vita. Il tutto all’insegna dello slogan: “Chi ricerca, cambia”. Esperimenti e dimostrazioni, ha assicurato il Rettore Canfora, alla portata di tutti. Presente anche uno gazebo della Polizia di Stato: la Squadra Mobile e la Polizia Scientifica per informare e fare formazione. È stata illustrata la scena del crimine e le attività tecniche poste in essere dalla polizia scientifica e dalla Squadra Mobile per esaminare le tracce del reato. Presente anche il Dirigente e Vice questore Flavio Tranquillo. A tagliare il nastro il Rettore Gerardo Canfora supportato da un cane robot molto speciale. Altamente agile e versatile che può essere utilizzato per un’ampia gamma di missioni: esplorazione, sorveglianza e sicurezza, ispezione, mappatura, raccolta di dati, raccolta di campioni, trasporto di attrezzature in aree accidentate o ad alto rischio.
Il Rettore ha sottolineato: “Vogliamo avvicinare le persone alla scienza. Non è lontano dalla realtà. Le ricadute della ricerca scientifica riguardano la vita di tutti noi. Dimostreremo come i nostri laboratori migliorano la qualità della vita, l’introduzione di nuovi strumenti di diagnosi, il controllo l’ambiente e la costruzione di mezzi di trasporto più green e più sostenibili“.
Il Rettore auspica che su questo campo ci sia tanto da investire: “L’intelligenza artificiale sta cambiando molte discipline. Un ateneo piccolo e giovane come il nostro consente di poter stare nei laboratori e di lavorare anche nei loro percorsi scolastici. Fare una buona ricerca è sinonimo di una buona didattica. Sono strettamente collegate fra di loro. Lavoriamo per progetti e per sfide importanti. E’ un valore aggiunto per il nostro ateneo”.