Tempo di lettura: 2 minuti

Venerdì, alle 11, in piazza IV Novembre a Sarno, sarà presentato ufficialmente il progetto “Sarno Città Cardioprotetta”, un’iniziativa di grande rilevanza sanitaria e sociale fortemente voluta e finanziata dal sindaco Francesco Squillante, il quale ha scelto di rinunciare al 50% della sua indennità per coprire i costi del progetto.
Grazie a questo piano, Sarno avrà defibrillatori di ultima generazione in punti strategici dell’intero territorio. È stato programmato che, nel corso del primo anno di amministrazione, saranno installati sei defibrillatori con l’obiettivo di garantire un intervento rapido e tempestivo in caso di Arresto Cardiaco Improvviso, una delle principali cause di morte in Italia.
Rinunciando al 50% della mia indennità – ha spiegato il sindaco Francesco Squillanteho potuto finanziare il progetto “Sarno Città Cardioprotetta”. Credo fermamente che la salute e la sicurezza dei cittadini debbano essere una priorità assoluta.
Fin dall’inizio, quando ho scelto di candidarmi a Sindaco di Sarno, avevo ben chiaro il mio obiettivo: fare il bene di questa città. Rendere Sarno una città cardioprotetta è una progettualità che sento e sostengo prima da cittadino e, poi, da Sindaco. Una responsabilità finalizzata a migliorare e potenziare tutte le risorse che questo territorio offre”.
Grazie a questo progetto, dunque, la città sarà dotata di defibrillatori, sia nel centro che nelle periferie. Inizieremo con la prima installazione accanto alla casa comunale – aggiunge – perché è la casa dei sarnesi. Sarno è una città che cresce con azioni, impegno, idee e concretezza. Ne siamo orgogliosi”.
A supporto del progetto, verranno organizzati anche corsi di formazione per abilitare i cittadini all’utilizzo dei defibrillatori, grazie alla collaborazione con il dottor Giuseppe Colangelo, Dirigente Medico Cardiologia UTIC Sarno e Istruttore nazionale BLSD/PBLSD. Le persone che parteciperanno alla prima formazione faranno parte di associazioni attive sul territorio, garantendo così un coinvolgimento diretto della comunità e una maggiore diffusione delle competenze necessarie per affrontare situazioni di emergenza.