Il G7 della Cultura a Napoli si apre nel segno dell’Ucraina, con l’intervento del ministro di Kiev, Mykola Tochytskyi. La prima giornata si chiude con la visita privata delle delegazioni agli scavi di Pompei. Nel mezzo, un’agenda fitta, e qualche malumore. Fuori all’area archeologica, un turista brasiliano gira un video di protesta. Sono le 17.30, si lamenta della chiusura anticipata di un paio d’ore. “Un disagio per chi fa chilometri e chilometri – dice – perché se avessero detto che era fino a quest’ora, alcune persone avrebbero detto no”. Secondo alcune fonti, diversi visitatori sono rimasti contrariati. Dalla direzione degli Scavi parlano però di un precedente avviso. Sul sito compare un comunicato del 17 settembre, collocato nella parte bassa della homepage. Tra le misure di sicurezza, si avverte della chiusura alle 17, con ultimo ingresso alle 15,30. E dalle domus l’uscita è anticipata alle 16,30. Dagli uffici del Parco Archeologico minimizzano le rimostranze, rubricandole a “qualche singolo visitatore che non ha letto dal sito”.
LA GIORNATA
I lavori a Palazzo Reale si aprono con le parole del neo ministro italiano della cultura cultura, Alessandro Giuli. Il successore di Sangiuliano sottolinea il ruolo della cultura, “antidoto a estremismo e discriminazione”. È la sede di princìpi e valori che “uniscono l’Occidente”. C’è un focus su traffico beni culturali e cambiamenti climatici. E non manca un “confronto sulla difesa delle nostre identità culturali” spiega Giuli. A tal riguardo, il ministro ucraino riceve in dono una medaglia in bronzo, coniata dalla Zecca italiana. Un riconoscimento “per i due anni della resistenza ucraina”.
A margine del programma, un colloquio tra Giuli e il sindaco Manfredi. Concordano un prossimo incontro, per fare il punto sui progetti avviati in città da Sangiuliano. La pausa pranzo propone un menù di pesce, dove spiccano i sapori della Campania. Al tramonto la visita agli Scavi, con la musica nell’Anfiteatro. Suona la Nuova orchestra Scarlatti di Napoli, diretta da Beatrice Venezi, c’è l’esibizione di Andrea Bocelli accompagnato dal maestro Carlo Bernini e del soprano Carmen Giannattasio. C’è anche il ricordo di Giogiò Cutolo, il giovane musicista della Scarlatti, ucciso l’anno scorso da un balordo minorenne.