Tempo di lettura: 3 minuti

Nell’emergenza carceri, la Campania sarebbe ancora più un’emergenza. L’atto d’accusa è di sei sindacati della polizia penitenziaria. Denunciano un caso Campania, e puntano il dito contro il provveditore regionale Lucia Castellano. Parlano di “gravi problematiche di sicurezza”, e annunciano l’interruzione delle relazioni sindacali. Si trovano tutti insieme per un sit-in sotto la sede della Regione. E poi sgranano il rosario delle lamentele a Palazzo Santa Lucia, alla presenza dell’assessore alla sicurezza Mario Morcone. Al tavolo siedono i segretari regionali Ciro Auricchio (Uspp), Tiziana Guacci (Sappe), Lorenza Sorrentino (Fns Cisl), Orlando Scocca (Sinappe), Domenico De Benedictis (Uil P.a. Pp), Matteo Cuccaro (Cnpp). Subito ricordano, come spia d’allarme, “le evasioni avvenute negli ultimi tempi”. E c’è naturalmente la piaga del sovraffollamento. “Problematica che, sicuramente interessa l’intero panorama nazionale, ma – sostengono i sindacalisti – che in Campania sembra essersi acuita”.

Uno lo snodo ritenuto critico. La ristrutturazione di un reparto detentivo di Poggioreale, ed “il conseguente trasferimento dei detenuti ivi ubicati nei restanti istituti della Regione”. Secondo i sindacati, sarebbe avvenuto “senza una programmata interlocuzione con l’ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato, né a quanto ci risulta con i superiori Uffici Dipartimentali”. Tutto ciò sarebbe servito ad “organizzare un piano adeguato ed idoneo per l’allocazione dei circa 400 detenuti”. La vicenda, viceversa, sarebbe alla base di un “vertiginoso aumento della popolazione detenuta nelle restanti carceri che oramai non si riesce più a gestire”. I dati forniti: Avellino 627 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 486; Napoli Poggioreale 2078 detenuti (capienza 1400); Salerno 590 detenuti (capienza 433); Ariano Irpino 325 detenuti (capienza 270); Sant’Angelo dei Lombardi 177 detenuti (capienza 124); Benevento 405 detenuti (capienza 259); Santa Maria Capua Vetere 980 detenuti (capienza 819); Vallo Della Lucania 60 detenuti (capienza 42).

C’è il dramma dei suicidi. Il tasso “sembra avere una percentuale notevole rispetto al panorama nazionale”. In tutta Italia sono 63, da inizio anno. In Campania 9: il 15% del totale. In più anche un omicidio, consumato a Salerno il 19 luglio. Gli istituti scoppiano, e la tensione è a mille. Ci sono le aggressioni al personale di polizia penitenziaria. L’ultima ai danni di quattro unità ad Ariano Irpino. “Colpiti con un’inaudita violenza da un detenuto che successivamente si è tolto la vita”. Il carcere come una sfida a somma zero: alla fine ci perdono tutti. E in aggiunta, ci sarebbe il “mancato trasferimento fuori regione” degli autori degli aggressioni. Altro capitolo: la carenza d’organico. I sindacati stimano in 1.300 gli agenti in meno. Si protesta inoltre per “i turni di lavoro massacranti”, patendo lo “stravolgimento delle regole dettate dall’Accordo quadro Nazionale”. Frequente sarebbe il ricorso allo straordinario, “per di più neanche retribuito integralmente”. Al provveditore, si rinfaccia quindi una “inesistenza della relazioni sindacali”. A detta loro, spesso le organizzazioni sarebbero state convocate a decisioni già “adottate”. Morcone ascolta le rimostranze, ma non resta silente. “Avete degli uffici che fanno schifo” rincara l’assessore, senza giri di parole. “Non possiamo neanche sederci” confermano i sindacati. La competenza della Regione riguarda però la sanità penitenziaria. “Il problema della salute mentale è enorme – aggiunge Morcone – e in misura significativa riguarda i detenuti extracomunitari, dopo quello che hanno passato per sbarcare qui da migranti”. La promessa è di attivarsi per un tavolo congiunto.