Non sarebbe stata la prima volta, che da quell’appartamento piovevano oggetti in strada. Su questa ipotesi investigativa poggia, al momento, l’inchiesta sulla morte di Chiara Jaconis, la 30enne turista morta martedì a Napoli. Il 15 settembre la giovane è stata colpita alla testa dal frammento di un oggetto di arredamento. Verosimilmente una testa di faraone nera. Stava camminando in via Santa Teresella degli Spagnoli, ai Quartieri Spagnoli. La ragazza padovana era in compagnia del fidanzato. Secondo una prima ricostruzione, la statuetta sarebbe caduta dall’abitazione di due professionisti, indagati per concorso in omicidio colposo e omissione di controllo. Al momento dei fatti, erano presenti anche i due bambini maschi della coppia. Secondo fonti inquirenti, non si è esclude che sia stato uno dei bimbi a far cadere la statuetta. Il quadro indiziario non è però ancora nitido, e occorrono diversi riscontri. L’iscrizione sul registro degli indagati, da parte della Procura di Napoli, è un atto dovuto in vista dell’autopsia. Le persone sospettate di responsabilità potranno così nominare consulenti di fiducia. I due professionisti indagati, tuttavia, respingono gli addebiti e negano di essere proprietari dell’oggetto. Dalle testimonianze raccolte dalla polizia, invece, emergerebbero episodi analoghi, avvenuti in passato, pur senza gravi conseguenze. Durante la perquisizione in casa sono stati prelevati i cellulari e i computer.
L’oggetto che provocato le ferite mortali al capo di Chiara Jaconis sembrerebbe il souvenir di un viaggio. Precipitando si è infranto sul balcone sottostante, dove sono stati rinvenuti e sequestrati alcuni frammenti. Sul balcone anche i segni dell’impatto. I restanti pezzi sono stati trovati e repertati in strada, nelle immediate vicinanze del luogo dove Chiara si è accasciata. Le indagini procedono con gli accertamenti tecnici, e non si presentano semplici.
La coppia nega la proprietà della statuina caduta
Secondo le testimonianze raccolte dalla Polizia di Stato e dalla Procura di Napoli che stanno indagando sulla morte della turista padovana Chiara Jaconis, già in altre occasioni erano piovuti dall’abitazione coinvolta nella vicenda vari oggetti che però non avevano mai determinato gravi conseguenze. Nell’abitazione al momento della tragedia era presente la coppia indagata (due professionisti senza alcun precedente) per concorso in omicidio colposo e omissioni di controllo e i loro due bambini. Durante la perquisizione eseguita nell’abitazione da dove sarebbe stata lasciata cadere la statuina (ritraente il volto di un faraone, verosimilmente un souvenir di viaggio, ce n’erano diversi in casa) sono stati prelevati i cellulari e i computer presenti. Secondo quanto si è appreso, le perquisizioni iniziate nel tardo pomeriggio di ieri si sono protratte fino alle prime ore del mattino: la coppia di professionisti, mostratasi parecchio addolorata per quanto accaduto a pochi passi da casa loro, ha più volte negato che l’oggetto precipitato sia di loro proprietà.