Ha destato scalpore nella città di Salerno l’inchiesta che ha portato alla luce un accordo corruttivo tra il mandatario Siae, Claudio Preziosi, interdetto per un anno e la società per la vendita di biglietti online con sede legale a Bologna, Ticketsms che faceva riferimento a Andrea Vitali e Omar Riahi, per i quali è stato emesso il divieto di esercitare attività imprenditoriale per nove mesi. Preziosi aveva provato ad imporre la società ovunque. Da Salerno Sacra alla Salernitana, dalla stazione marittima all’Arena del Mare, ai locali come Rocce rosse, Dolcevita, Maremo, provando anche ad introdurre la società emiliana nella gestione della Sala Pasolini. La maggior parte dei tentativi era stata effettuata screditando la società postoriservato.it, scatenando la reazione del titolare della Pr Lab Roberto Napoli che aveva denunciato pressioni sugli imprenditori salernitani. Dalle indagini coordinate dalla procura di Salerno, diretta da Giuseppe Borrelli e e che ha visto al lavoro i carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale, l’imposizione della ticketSMS avveniva anche con minacce su controlli severi ed in cambio, secondo l’inchiesta, Preziosi avrebbe ricevuto soldi attraverso l’emissione di false fatture che venivano intestate ad un prestanome. Intanto la Siae, in una nota, rende noto che “dopo aver appreso dalle misure cautelari emesse dalla Procura di Salerno nei confronti di Claudio Preziosi, ha doverosamente provveduto alla sospensione del suo mandato e, al tempo stesso, ha già individuato il professionista che ne sostituirà l’attività per l’area di competenza, in attesa di acquisire ulteriori elementi anche a salvaguardia degli interessi degli autori ed editori che questo ente rappresenta”.
Biglietti e corruzione: le pressioni sulla città
Tempo di lettura: 2 minuti