La Corte federale di Appello ha emesso la sentenza sul ricorso presentato dalla Procura della Figc contro il proscioglimento in primo grado dei calciatori Gaetano Letizia (svincolato) ed Enrico Brignola (Catanzaro) e in merito alle richieste degli avvocati di Francesco Forte (nove mesi di stop, ora di proprietà dell’Ascoli) e del giallorosso Christian Pastina (due anni) contro le squalifiche comminate dal Tribunale federale Nazionale. La vicenda, come noto, riguarda un presunto caso di calcioscommesse che ha visto coinvolti i quattro calciatori che all’epoca indossavano tutti la maglia del Benevento mentre ora l’unico sotto contratto con il club di via Santa Colomba è Pastina. L’organo di seconda istanza presieduto da Mario Luigi Torsello nel pomeriggio ha riesaminato l’intera vicenda adottando tale decisione:
- respinge il reclamo della Procura Federale e conferma il proscioglimento dei calciatori Gaetano Letizia ed Enrico Brignola, disposti in primo grado dalla sezione Disciplinare del Tribunale federale Nazionale.
- accoglie in parte il reclamo e, in riforma della decisione impugnata, irroga al sig. Francesco Forte la sanzione della squalifica di mesi 9 (nove), di cui 4 (quattro) commutabili in prescrizioni alternative; condanna, altresì, all’ammenda di € 5.000,00 (cinquemila/00);
- accoglie in parte il reclamo e, per l’effetto, in riforma della decisione impugnata, irroga al sig. Christian Diego Pastina la sanzione della squalifica di mesi 24 (ventiquattro) di cui 12 (dodici) commutabili in prescrizioni alternative; condanna, altresì, all’ammenda di € 10.000,00 (diecimila/00).
Ridotte, quindi, le squalifiche comminate nel primo grado di giudizio a Pastina e Forte mentre anche in secondo grado la Giustizia Sportiva ha ritenuto non colpevoli Letizia e Brignola confermando il proscioglimento emerso dalla sentenza del Tfn.
La Corte federale di Appello avrà dieci giorni di tempo per depositare le motivazioni della sentenza verso la quale sarà possibile presentare un ultimo e definitivo ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, ultimo grado della Giustizia Sportiva.