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Si prevede una intensa partecipazione sociale e coinvolgimento territoriale per la visita in alcune carceri della Campania da parte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri.

Lunedì 9 settembre 2024, alle 10, il SAPPE sarà ad AVELLINO con il Segretario Generale Donato Capece, che sarà accompagnato dal Segretario regionale della Campania Tiziana Guacci e dai dirigenti sindacali regionali e locali.

 
Avellino è un carcere che ospita circa 630, 39 le donne, a fronte di una capienza regolamentare di circa 500 posti”, evidenzia Capece.

La mia, nostra, presenza lunedì ad Avellino e nei giorni seguenti nelle carceri Poggioreale, Secondigliano e Santa Maria Capua Vetere vuole essere soprattutto una testimonianza e un segnale di solidarietà e di vicinanza alle poliziotte ed ai colleghi che operano con umanità e grande professionalità. Altro obiettivo è rilanciare la denuncia per i problemi legati al sovraffollamento (oltre 7.580 le persone detenute in tutta la Regione) e alla mancanza di risorse per far funzionare meglio gli istituti penitenziari della Campania”. Per Capece, “sarebbe fondamentale, per dare dignità alla detenzione, che i detenuti lavorassero, tutti, così da non stare tutto il giorno nell’apatia e senza fare nulla.

 
Il dato oggettivo è che il budget largamente insufficiente assegnato per la remunerazione dei detenuti lavoranti ha condizionato e condiziona in modo particolare le attività lavorative necessarie per la gestione quotidiana di ogni istituto penitenziario (servizi di pulizia, cucina, manutenzione ordinaria del fabbricato) incidendo negativamente sulla qualità della vita all’interno dei penitenziari. Mi sembra evidente che se i detenuti fossero impegnati nel lavoro, nello studio ed in altre attività difficilmente ci sarebbero così tanti eventi critici in carcere”, evidenzia il leader del SAPPE.

Che rilancia: L’integrità psicofisica dei pochi poliziotti penitenziari impiegati nelle carceri della Campania, in particolare, è stata messa a dura prova specialmente nei mesi di giugno, luglio ed agosto di quest’anno: in particolare, episodi di maggiore rilevanza, sia per numero che per gravità, pare siano avvenuti, e tuttora avvengono, presso gli istituti di Ariano Irpino, Avellino, Salerno e Carinola”. Per il leader nazionale del primo Sindacato del Corpo, “in queste carceri sembra esservi una pericolosa concentrazione di detenuti riottosi alle norme penitenziarie, i quali, dopo aver minato l’ordine e la sicurezza di tutti gli istituti penitenziari regionali dove vengono sistematicamente trasferiti, ritornano nuovamente nel carcere dove si sono resi protagonisti della prima aggressione”. “In altre parole”, conclude“anziché essere trasferiti fuori regione, i detenuti che reiterano gravi comportamenti contro la persona continuano a “soggiornare” in Campania, contrariamente a quanto in tal senso stabilito in calce alla circolare diramata dal D.A.P. lo scorso 28 settembre”.  

Ed è impietosa la denuncia del SAPPE sul livello esponenziale di tensione nelle carceri: «Dopo i tanti episodi di violenza di questi ultimi giorni, non possiamo che invocare misure di maggiore rigore, per riportare la legalità nelle carceri. Chiediamo che i detenuti violenti vengano ristetti in appositi istituti, dove dovrebbero scontare la pena al regime chiuso, con applicazione delle misure restrittive di cui all’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, perché mettono a rischio l’ordine e la sicurezza e, spesso, si avvalgono anche della loro posizione di supremazia nei confronti degli altri reclusi. Chiediamo inoltre la dotazione del taser, o di altro strumento simile, affinché gli agenti possano difendersi ed evitare che la violenza dei detenuti venga portata a conseguenze estreme».

Il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria visiterà martedì 10 settembre le carceri napoletane di Poggioreale (ore 10) e Secondigliano (ore 12.30): mercoledì 11 settembre, alle 10, infine, sopralluogo a Santa Maria Capua Vetere e, al termine delle visite, incontrerà i giornalisti.