“Per ricostruire il ponte Morandi di Genova c’è voluto meno tempo. Per effettuare i lavori in messa in sicurezza di un viadotto sulla SS 372, denominata ‘Telesina’, tra gli svincoli di Paupisi e Ponte, chissà quanto ci vorrà ancora? Eppure i lavori sul viadotto hanno preso il via da mesi e le interruzioni stanno creando enormi disagi alla circolazione su una delle arterie stradali più pericolose d’Italia, che è un asse strategico che collega il Tirreno con l’Adriatico”. E’ il quesito che si pone l’associazione italoamericana no profit “Icosit” che da anni organizza e promuove conferenze internazionali sulla sicurezza all’indomani della riapertura dei cantieri sulla “Telesina“, nota anche per l’elevato numero di autovelox, con il ritorno dell’impianto semaforico ed il restringimento della carreggiata facendo materializzare chilometri di code e le proteste inascoltate degli automobilisti.
“L’intervento dell’Anas sul viadotto in questione – dichiarano i vertici dell’associazione Icosit – consiste in attività sugli impalcati in cemento armato, nella manutenzione di alcuni elementi in calcestruzzo armato, nel rifacimento dei cordoli, in interventi di regimentazione idraulica e nella realizzazione di nuove barriere stradali e nuova pavimentazione. Tutto sacrosanto: ma dove sono i percorsi alternativi considerato che nella stessa area sono in corso anche i lavori dell’Alta Capacità Napoli-Bari per la cui realizzazione sono state chiuse al transito veicolare anche alcune vecchie strade statali? Perché restano inascoltati i continui appelli dei Comitati civici che da mesi denunciano tale situazione? In caso di emergenze, soprattutto sanitarie, quali percorsi alternativi ci sono per ovviare alle file chilometriche che si formano al semaforo? E quanto smog producono i veicoli in coda al semaforo per ore? La situazione diventerà ancora più drammatica a breve con la riapertura delle scuole e degli uffici nel capoluogo sannita: per raggiungere la città di Benevento, soprattutto dai comuni della Valle Telesina e del Titerno quanto ci vorrà? I tempi di intervento di messa in sicurezza del viadotto sulla Telesina sono gli stessi che sarebbero stati necessari per analoghi interventi su un asse viario importante ubicato al Nord? E i Sindaci dell’area perché non si uniscono per sollecitare l’Anas a trovare le opportune soluzioni? Una cosa è certa: fino a qualche anno fa, anche per vicende meno importanti di questa che interessano la sicurezza dei cittadini, sarebbero fioccate interrogazioni parlamentari. Oggi, invece, in molti tacciono. Perché?”.