Sono stati interrogati i quattro operatori socio-sanitari della Valle Telesina coinvolti nell’inchiesta per presunti maltrattamenti aggravati ai danni di anziani ospiti di una casa albergo per anziani a Cerreto Sannita. La Procura della Repubblica di Benevento, in collaborazione con i Carabinieri di Cerreto Sannita e la Guardia di Finanza di Solopaca, ha condotto l’indagine che ha portato all’emissione di un’ordinanza di divieto di dimora nei confronti dei quattro indagati nel comune di Cerreto Sannita.
I quattro operatori coinvolti sono G.P., 51enne di Cerreto Sannita, L.A. M., 56enne di Guardia Sanframondi, A.M., 48enne di Sant’Agata dei Goti, e G. S., 30enne di Valle di Maddaloni. L’indagine, avviata in seguito a segnalazioni e supportata da intercettazioni telefoniche e ambientali, ha rivelato che i quattro operatori socio-sanitari avrebbero perpetrato atti di maltrattamenti nei confronti degli anziani ospiti della struttura a partire da gennaio 2024. Le accuse parlano di schiaffi, calci, tirate di capelli e insulti inflitti a persone non autosufficienti e con disabilità, creando un clima di terrore all’interno della struttura.
Questa mattina, dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari Pietro Vinetti, si sono svolti gli interrogatori. Mentre L.A. M. e G. S. hanno risposto alle domande del giudice, A.M. e G.P. hanno scelto di rispondere e respingere ogni addebito. I difensori degli indagati, Antonio Barbieri, Emiliano Vaccarella, Massimo Viscusi e Cosimo Ciotta, hanno chiesto la revoca della misura cautelare, limitatamente al divieto di dimora nel Comune di Cerreto Sannita.
Inizialmente, il Pubblico Ministero Stefania Bianco aveva richiesto gli arresti domiciliari per A.M. e G.P., ma il giudice ha deciso di applicare la stessa misura cautelare a tutti gli indagati, ritenendola sufficiente a prevenire la reiterazione dei reati contestati.
L’indagine ha evidenziato un quadro preoccupante di maltrattamenti agli anziani ricoverati nella struttura, che avrebbero subito abusi fisici e psicologici. Le prove raccolte, inclusi testimonianze e immagini delle telecamere nascoste, hanno contribuito a delineare un contesto di sofferenza e abuso all’interno della struttura per anziani.
Il caso ha sollevato grande preoccupazione a livello locale e nazionale, suscitando interrogativi sulla gestione delle strutture di assistenza per anziani. Le indagini proseguono mentre la comunità attende ulteriori sviluppi e le decisioni del tribunale.