Tempo di lettura: 2 minuti

Personale della Polizia di Stato del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Napoli e della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Salerno, unitamente a operatori della Direzione della Polizia giudiziaria della Polizia francese, ha dato esecuzione a 2 mandati di arresto europeo e a 4 decreti di perquisizione locale e personale emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma nei confronti di 4 soggetti stranieri appartenenti ad un’associazione per delinquere dedita a crimini informatici e riciclaggio. L’attività eseguita sul territorio italiano è stata il frutto di una cooperazione internazionale richiesta all’esito di un indagine, svolta dalla polizia giudiziaria francese, che ha consentito di svelare l’esistenza di un sodalizio criminale capace di sottrarre criptovalute per un valore di circa 14 milioni di dollari attraverso un attacco informatico sferrato ai danni di un exchange avente sede nelle Cayman, connotato da una grande complessità tecnica e da un grado di sofisticazione molto elevato. Gli approfondimenti realizzati dalle autorità francesi per rintracciare gli indagati hanno fornito indizi circa la possibile presenza dei presunti malviventi sul territorio italiano. L’attività dalla Polizia Postale, realizzata con servizi tecnici e appostamenti e pedinamenti, ha consentito di localizzare tutti gli indagati all’interno di una villa di lusso nella provincia di Salerno.

La ricostruzione dei movimenti degli indagati ha permesso di riscontrare che questi si trovavano in Italia già da diverse settimane e che avevano soggiornato in ville di lusso in Sardegna, Isola d’Elba e Costiera amalfitana, frequentato ristoranti raffinati, noleggiato numerosi voli privati, barche di lusso e auto di grossa cilindrata con autista. I due destinatari dei mandati di arresto sono stati tradotti presso la casa circondariale di Salerno, mentre gli altri due soggetti del sodalizio criminale sono stati indagati in stato di libertà. All’esito delle attività sono stati sequestrati, con successiva convalida da parte dalla Procura della Repubblica di Salerno, codici e chiavi private di accesso a portafogli virtuali di criptovalute, chiavette ledger, nonché diversi dispositivi informatici.