“Le parole del sindaco sono una violenza nella violenza” e sono “impregnate di errori e omissioni”.
Così, l’avvocato Alessandra Rea, che assiste la famiglia del bambino di 13 anni affetto da disabilità bullizzato e costretto anche a baciare le mani dei suoi giovanissimi aggressori, commenta le reazioni alla vicenda accaduta a Sirignano, nell’Avellinese.
I genitori del ragazzino, dopo aver denunciato l’aggressione, fa sapere la professionista, “hanno letto con amaro disappunto le parole del primo cittadino, che ha minimizzato l’accaduto, peraltro ripreso in video e pubblicato sui social”. “La provenienza ‘da famiglie per bene’ degli autori – aggiunge l’avvocato – non può e non deve giustificare gli atti riportati nei video. Semmai, al contrario, è riprova di un’etica compromessa. Falso che si trattasse di ‘coetanei’: uno degli aggressori è addirittura maggiorenne. Mai come in questo caso, la retorica perbenista deve cedere il passo alla necessità di condannare gli atti di violenza compiuti nei confronti di un bambino affetto da disabilità”.
Colucci non una persona qualsiasi, bensì il sindaco del paese, a “La Stampa” ha dichiarato «Non è successo niente di che, cose di ragazzi, hanno litigato e fatto un filmino»,
Ma il video l’ha visto? No. «Non l’ho visto, mi ha informato il vigile. Mi ha detto che i ragazzi stavano giocando e poi hanno litigato, tutto qua. Cose di bambini», ha proseguito Colucc
Da parte nostra, faremo tutto quanto in nostro potere per supportare l’attività della magistratura. Sia per il bene del piccolo, sia per dimostrare che in una società civile non c’è spazio per il bullismo e per ogni forma di violenza, soprattutto se perpetrata nei confronti del più debole”, conclude l’avvocato Rea.
Branco di bulli identificato, resta lo sgomento: 13enne sotto choc