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Auteri, con molta onestà intellettuale, davanti ai microfoni ieri ha messo subito le cose in chiaro derubricando il primo turno di Coppa Italia contro i “resti” del Taranto vinto 6-0 ad un test poco attendibile, ma la sfida contro i pugliesi ha comunque fornito molte indicazioni al tecnico di Floridia.

Nell’ormai consolidato 4-3-3 cresce l’intesa tra Meccariello e Capellini, un giusto mix tra forza fisica e freschezza atletica che dovrebbe dare ottime garanzie nel corso della stagione, al netto del possibile reintegro a pieno regime nel progetto giallorosso di Tosca che alzerebbe in maniera ulteriore l’affidabilità del pacchetto arretrato giallorosso. A destra Berra ha assicurato copertura e capacità di spinta mentre sul versante opposto Viscardi è apparso un po’ troppo timido avendo nelle sue corde grandi capacità di attaccare gli spazi. In mezzo al campo, in attesa di conoscere l’entità dell’infortunio al ginocchio di Nardi, Auteri contro il Taranto ha affidato la regia al giovane Prisco. Senza particolari pressioni da parte della volenterosa ma acerba squadra jonica, l’ex Recanatese ha svolto bene il suo compito, salvo commettere un paio di leggerezze in fase di appoggio che in quella zona, contro un avversario diverso, avrebbero potuto essere letali. In conferenza stampa Auteri ha sottolineato proprio questo aspetto, fermo restando “che non è certo – ha spiegato – da un paio di appoggi sbagliati che si giudica un calciatore” con il tecnico di Floridia che ha ribadito le grandi qualità di Prisco nei confronti del quale nutre grande fiducia. Bene Talia, già on fire e capace anche di un paio di strappi che avrebbero meritato miglior sorte. Un po’ meno presente nel gioco Pinato, ma la sua stazza importante ha bisogno di tempo per entrare a pieno regime. Capitolo attacco: cresce l’intesa tra i tenori che iniziano a recitare a memoria lo spartito di Auteri fatto di un continuo movimento e dalla capacità di aiutare il centrocampo in fase di non possesso. A parte i tre gol, tutti di pregevole fattura, Lamesta ha fatto subito capire perché sulle sue tracce c’erano tante squadre di Serie C e alcune di B: cross, accelerazioni e capacità di vedere la porta sono state il marchio di fabbrica della gara dell’ex Rimini che si è presentato così ai suoi nuovi tifosi. Bene anche Manconi come terminale offensivo che ha dialogato e attaccato gli spazi come chiede Auteri dettando spesso il passaggio in profondità, oltre a mettere a referto il suo primo gol ufficiale con la Strega. Positiva anche la prova di Lanini, capace di svariare sul fronte d’attacco e di andare anche in gol, ma non è certo una sorpresa. Capitolo Nunziante: in linea con quanto già visto nelle amichevoli contro San Giorgio del Sannio, Roma City e Roma Primavera, anche in Coppa Italia di lavoro il classe 2007 ne ha avuto davvero poco e sarà necessario attendere domenica 18 agosto contro il Potenza, nel secondo turno di Coppa per vederlo all’opera in una gara “vera”. La scelta di puntare in maniera decisa su di lui come erede di Paleari non è stata ancora fatta. Lo ha detto lo stesso Auteri riferendosi a tutti i portieri in organico sottolineando che “non sono in grado di dire ora cosa faremo. Nunziante è un 2007 e decideremo insieme alla società”.