La Vela Celeste è inagibile e inutilizzabile: il sindaco Manfredi ordina il divieto d’accesso. La decisione di oggi a due settimane dal crollo del ballatoio, nel quale sono morte tre persone. E per il momento mette un punto fermo. Nelle ore successive al disastro, per alcuni residenti sembrava possibile il rientro. Si parlava di circa 300 residenti di 66 alloggi. Invece, l’ordinanza sindacale spiega perché nessuno può tornare.
Dapprima c’è stato un sopralluogo dei Vigili del fuoco, effettuato il 23 luglio. Cioè il giorno dopo il tragico cedimento. I caschi rossi hanno verificato uno “stato di diffuso degrado della zona centrale della “vela””. La porzione esaminata è composta da ballatoi centrali e passerelle metalliche di collegamento. Già questo ha determinato l’inagibilità del complesso, sgomberato la notte precedente. Sono inoltre in atto altre verifiche, sulle strutture e sulla parte impiantistica. Ma pure, e ci mancherebbe, “opere atte all’eliminazione di ogni pericolo”.
Ma c’è dell’altro. Ieri si proceduto al “definitivo distacco elettrico di tutti gli allacci elettrici abusivi”, rinvenuti presso i vani contatori dell’edificio. Insieme con le verifiche in corso, la circostanza ha condotto ad un giudizio di “sostanziale inutilizzabilità” della Vela. Per questo Manfredi ora vieta a chiunque accesso e permanenza nel complesso residenziale. “Ad eccezione – precisa l’ordinanza – di quanti abbiano la necessità di recuperare, previa richiesta ai competenti uffici comunali, beni ed effetti personali all’interno delle unità immobiliari”. Ma sempre accompagnati da Vigili del fuoco con l’assistenza della Polizia Locale.