Tempo di lettura: 3 minuti

Si sono concluse nel porto di Napoli le operazioni di sbarco dei 41 naufraghi soccorsi dalla Life Support di Emergency il 29 luglio in acque internazionali della zona Sar libica, nel Mediterraneo Centrale. I 41 naufraghi, tutti uomini, di cui tre minori stranieri non accompagnati, viaggiavano a bordo di una piccola barca in vetroresina. L’operazione che ha portato al loro salvataggio è avvenuta la notte di lunedì 29 luglio tra le ore 3 e le 3.45.
Dopo tre lunghi giorni di navigazione siamo arrivati a Napoli, il porto assegnato alla Life Support per lo sbarco dei naufraghi salvati con l’intervento di lunedì 29 luglio. In queste 72 ore – spiega Miriam Bouteraa, mediatrice culturale a bordo della Life Support – le persone soccorse hanno condiviso con noi le loro storie. Un uomo egiziano ci ha raccontato di essere fuggito dal suo paese, dove ha lasciato i genitori anziani, sia per le condizioni di repressione politica sia per le condizioni di precarietà economica in cui viveva con la moglie e i loro tre bambini piccoli. Spera di poter trovare un lavoro dignitoso in Italia e di poter ricongiungere la sua famiglia qui in Europa, in modo che possano accedere a servizi fondamentali quali la sanità pubblica. Visto che in Egitto, ci diceva, non c’è l’accesso minimo alle cure mediche a tutela della salute. Soprattutto ci ha raccontato che ha attraversato il Mediterraneo rischiando tutto, perché non gli era rimasta nessuna altra alternativa. Ora è sbarcato insieme agli altri 40 naufraghi e noi facciamo a tutti un grandissimo in bocca al lupo.”
Le 41 persone soccorse, che oggi hanno finalmente potuto toccare terra in luogo sicuro, provengono da Siria, Egitto e Bangladesh. La nave di Emergency, che opera nel Mediterraneo centrale da dicembre 2022, ha completato la sua ventiduesima missione. Sino ad oggi ha soccorso un totale di 1.897 persone e ora si prepara a ripartire.

In una nota il prefetto di Napoli, Michele di Bari, esprime “il più vivo ringraziamento a tutti gli enti e le istituzioni che hanno collaborato con la consueta sinergia ed, in particolare, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, al Comune di Napoli – Assessorato al Welfare, all’A.S.L. Napoli 1 Centro, all’Autorità Portuale, all’Ufficio Sanitario Marittimo, alla Protezione Civile Regionale, alle Forze dell’Ordine, alla Capitaneria di Porto, al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa Italiana e alla Caritas Diocesana. Un ringraziamento particolare è rivolto alla Regione Campania, che garantisce la prima assistenza ai migranti attraverso l’A.S.L. Napoli 1 Centro presso il Residence dell’Ospedale del Mare”.