“In questi giorni abbondano articoli di giornali, post e dichiarazioni varie in merito ad uno smisurato aumento della Tari, è doveroso sedare questo allarmismo generato dall’opposizione”. – così in una nota Alessia Accettola, assessore al bilancio del Comune di San Giorgio del Sannio.
“E’ fondamentale tranquillizzare i nostri cittadini in merito, – continua – non sono previsti particolari aumenti. Il piano economico dei rifiuti per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti viene elaborato da ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (NON dal Comune) sulla base dei dati contabili estrapolati dall’ultimo consuntivo approvato dal Comune ad inizio anno solare (quindi, nel caso di specie, dai dati del bilancio consuntivo 2022) e delle previsioni di costo dell’azienda che gestisce il servizio, che è esterna al Comune; il Pef così elaborato da Arera viene trasmesso all’Ambito Territoriale Ottimale dei rifiuti, che lo valida e lo trasmette al Comune, indicando anche la distribuzione tra costi fissi e variabili che dovranno essere “coperti” con le tariffe. L’attività degli Uffici comunali inizia solo in questo momento: nell’ambito di un quadro economico di cui già si conoscono sia l’importo complessivo a carico degli utenti, sia la distribuzione di questo tra parte fissa e variabile, il calcolo delle tariffe si risolve in una divisione degli importi prefissati tra le varie categorie di utenze, divisione che viene effettuata, di solito, cercando quanto più è possibile di ripartire omogeneamente gli eventuali aumenti tra gli utenti. Ai costi del servizio devono essere aggiunti per legge la tassa provinciale del 5%, che viene incassata direttamente dalla Provincia di Benevento e che gli utenti trovano evidenziata nei modelli F24 e, da quest’anno, anche le componenti perequative per la copertura dei costi di gestione dei rifiuti accidentalmente pescati e per la copertura delle agevolazioni riconosciute per eventi eccezionali e calamitosi, inseriti a gennaio da ARERA e pari a 1,60 euro ad utenza.
Tutto questo si traduce in un lieve aumento della Tari, faccio un esempio concreto in modo da rendere l’idea della portata dell’aumento, una famiglia di 4 componenti che vive in un appartamento di 100mq subirà un aumento pari a 9,80 euro sul ruolo complessivo.
Comprendo che il gioco delle parti prevede che l’opposizione dica la sua ma in questo caso è chiaro che lo scopo e’ottenere visibilità! Ce lo saremmo aspettati da chi era alle prime armi e non di certo di chi ha governato, anche se per poco. Sa bene l’opposizione, anche se afferma il contrario, che la nuova Amministrazione non aveva alcun margine di manovra su un piano finanziario cristallizzato mesi prima delle elezioni!
Le dichiarazioni del gruppo San Giorgio Futura contengono delle inesattezze relative alle componenti fisse e variabili,sia chiaro la componente fissa è applicata ai metri quadri della casa ed è per tutti i nuclei familiari ben al di sotto dell’euro. Un aumento del 18% della parte fissa significa circa 10 centesimi in più a metro quadro, quindi con un’abitazione di 100 mq sono circa 10 € in più in un anno. La componente variabile invece è influenzata dal numero dei componenti familiari.
Sul bilancio imprudente, mi dispiace ricordarle che è praticamente lo stesso elaborato dalla consigliera che all’epoca era l’assessore al ramo! Certo qualche differenza sulla parte corrente c’è, e riguarda le spese per il personale: 8-9 assunzioni nel primo anno erano previste anche nel fabbisogno del personale 2023-2025, ma sulle previsioni le somme non erano sufficienti perchè in realtà l’Amministrazione Ciampi non ha mai voluto mettere in pista l’iter necessario per assumere…i commissari, invece, hanno iniziato veramente ad assumere, molto prima del previsto, e i capitoli sono stati adeguati.
Se vogliamo parlare invece dell’ anticipazione di tesoreria tanto enfatizzata in consiglio Comunale, – conclude Accettola – chiariamo che saremo molto oculati nel ricorrerne ma di certo ci troveremo ad affrontare spese di cassa che i nostri predecessori non hanno fatto. Chiediamo all’ex assessore al bilancio, come mai non sono stati pagati i 700 mila euro alla Gpn (ditta dei rifiuti)? Forse per non aumentare l’ anticipazione? E’ stato più conveniente lasciare un debito simile?
Creare falsi allarmismi non giova ai cittadini che ne escono confusi e preoccupati. Ci riferivamo proprio a questo modo di fare politica quando parlavamo di pacificazione sociale! Abbiamo già messo in opera dei correttivi, studiando bene i possibili margini per un risparmio futuro. Dopo un periodo buio il nostro Paese deve rinascere e siamo a lavoro per questo”.