Il Comitato “Curiamo la Vita” del Presidente Angelo Maddaloni ha inviato una nota per la salvaguardia dell’Ospedale di Sant’ Agata de Goti. La portavoce Michela Ottobre, ha lanciato un nuovo appello: “Dopo cinque anni, mentre, chiediamo la rimodulazione dell’Ospedale Sant’Alfonso, come previsto dal Decreto N° 41, assistiamo ai trasferimenti del personale al Rummo di Benevento; comprendiamo le criticità che vive quel pronto soccorso, avremmo anche sopportato un momentaneo rafforzamento per il periodo estivo, ma a nostro avviso la verità è una sola; la dirigenza di Benevento teme una visita ispettiva ed essendo sotto organico chiudono il Rummo. Noi fermamente crediamo che i cittadini hanno il diritto di essere tutelati secondo l’art.32 della Costituzione; siamo ormai nella logica che i pesci grandi mangiano i piccoli, questo ci porterà alla inesorabile scomparsa di qualsiasi servizio per i territori interni”.
Poi ha lanciato una proposta: “Al momento non si sa ancora per quanto tempo è aperto il pronto soccorso nelle ore diurne con il complesso diagnostico ed il reparto di medicina con circa ottanta tra medici, infermieri e operatori socio sanitari. Il secondo piano dell’ospedale ospita il personale medico e paramedico dell’Istituto Tumori Pascale di Napoli che quotidianamente raggiunge Sant’Agata avvalendosi di propri mezzi e utilizzando anche le sale operatorie al piano terra. Noi riteniamo che il tempo di gridare “Vogliamo l’applicazione del Decreto 41 è finito”; se avessero voluto quell’ospedale in cinque anni l’avrebbero realizzato; è giunta l’ora di essere propositivi e noi l’idea ce l’abbiamo e speriamo che stasera venga accolta e migliorata, chiedendo al Governatore De Luca di lasciare la gestione dell’Ospedale S.Alfonso all’Istituto Pascale di Napoli con l’assicurazione che questo provveda anche al Pronto Soccorso h24; questa sarebbe la soluzione e la risposta per il nostro bacino sanitario perché usufruirebbe della elevatissima specializzazione del personale del “Pascale” anche in considerazione che le malattie oncologiche colpiscono in forma massiccia la popolazione del nostro territorio. In ultimo vogliamo far partecipe i presenti che è nelle nostre intenzioni, malauguratamente persiste tale emergenza sanitaria promuovere il blocco della Fondo Valle Isclero”.