“A Cicerale coltiviamo i ceci nel presidio Slow Food, ma il campo è stato letteralmente raso al suolo dai cinghiali, come se fosse passato un esercito. Una sera i cinghiali decisero ‘andiamo a visitare Giovanna questa notte e facciamo un bel servizio’. Il risultato è che lo hanno fatto rovinando il raccolto”. Così una coltivatrice della provincia di Salerno racconta i tempi durissimi per chi vive dei frutti della terra a causa dell’invasione di centinaia di cinghiali. Per questo oggi Coldiretti ha messo in atto una protesta a Napoli, facendo convergere i suoi iscritti da tutta la Campania in piazza del Plebiscito per poi dirigersi in corteo a Santa Lucia, davanti alla sede della Regione Campania, per un incontro: sul tavolo la richiesta di aprire per gran parte dell’anno la caccia ai cinghiali. “Di solito – spiega Giovanna – si limitavano alle aiuole, ai fichi d’India, ora invece hanno puntato sui ceci della dieta mediterranea. C’è stato un boom di cinghiali che vengono da altre zone e che partoriscono due volte all’anno, facendo 10-12 figli, sono molto prolifici. I lupi non sono sufficienti, cerchiamo una soluzione per tornare a un numero giusto di cinghiali. Ai cacciatori è già stato dato un permesso con una delibera della giunta regionale, però crediamo che non basti”. La frustrazione è forte, come anche l’ironia di un’altra coltivatrice che spiega: “Noi coltiviamo e i cinghiali mangiano, non vivono più nei boschi, in montagna, ma scendono nelle pianure coltivate e fra poco li troveremo anche a farsi il bagno in spiaggia”.
Cinghiali all’attacco anche a Solopaca, in provincia di Benevento, come racconta Leopoldo: “I cinghiali – spiega l’agricoltore – mangiano il raccolto su cui lavoriamo per tanto tempo con sudore e passione e sono anche pericolosi per gli animali degli allevamenti perché trasmettono la peste suina. Io coltivo foraggi per i miei animali, ho ovini e bovini, e trovo il fieno mangiato dai cinghiali, ma anche i loro scavi che rischiano di far ribaltare il trattore e le altre attrezzature. Ora servono più risultati, bisogna ucciderne molti, perché sono troppi e in poco tempo scendono dalle montagne, fanno 20-30 km in pochissimo e rovinano i campi”. Agricoltura sotto assedio anche a Caggiano, in provincia di Salerno, come spiega Silvana: “La situazione nei nostri campi è tragica – osserva – la sera intorno a casa mia ci sono anche trenta cinghiali che dominano la notte. Nei miei campi mangiano tutto, dai pomodori agli ortaggi, alle patate. Ho anche smesso di coltivare le pannocchie che amano molto, sui campi di patate aspettano che maturino poi scavano e le mangiano. I cinghiali hanno ormai anche invaso le strade statali, c’è stato un incidente stradale provocato da un cinghiale che morì davanti al cancello di casa mia e per due settimane non ho potuto rimuovere il cadavere perché c’era una indagine dei carabinieri. Un incubo”.
“La Regione Campania sta facendo tutto quello che è nelle sue disponibilità per sostenere questa questione rispetto al problema della fauna selvatica che sta ingessando il settore agricolo. Con il presidente della Regione Vincenzo De Luca abbiamo deciso di essere al fianco di questo comparto, di questo flagello che ha colpito i nostri agricoltori e non solo loro”. Lo ha detto Nicola Caputo, assessore agricoltura Regione Campania, al termine dell’incontro che ha avuto oggi con i vertici di Coldiretti Campania che sono giunti alla Regione dopo un corteo di centinaia di agricoltori da Piazza PlebIscito a via Santa Lucia. “Ringrazio Coldiretti – ha spiegato Caputo – per lo stimolo continuo che dà alla nostra attività ed anche all’alto senso di responsabilità. Oggi formalmente ho voluto consegnare al presidente di Coldiretti Campania Ettore Bellelli la delibera di Giunta nella quale abbiamo elencato tutti i provvedimenti che abbiamo messo in campo. Ho chiesto al presidente e a tutta la Coldiretti di sottolineare le cose che non funzionano, da migliorare”. Ettore Bellelli, presidente Coldiretti Campania, al termine della riunione ha affermato che “Coldiretti farà la sua parte. Vogliamo ringraziare l’assessore Caputo e tutti i componenti della Giunta che ha messo in campo questo decreto. Sicuramente lo leggeremo attentamente sottolineando le criticità che troveremo. Saremo sempre vicini affinché questa legge venga attuata. Il contenimento dei cinghiali è indispensabile per la salvaguardia delle nostre aziende e saremo attenti affinché venga attuata concretamente”. Un allarme che sottolinea anche Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania, “non possiamo abbassare la guardia – ha detto – e correre il rischio che i cinghiali continuino ad agire indisturbati sui nostri territori. Quando in autunno riprenderemo con le nostre assemblee provinciali andremo a spiegare ai nostri iscritti cosa prevede la delibera: dal fatto che possono segnalare direttamente la presenza dei cinghiali, al fatto che possono abbatterli direttamente se hanno i requisiti e in caso contrario come fare a diventare sentinelle del territorio. Estesa anche l’area di interventi che ora prevedono anche Riserve ed aree protette nei parchi nazionali”.