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La sfiducia nei meccanismi della democrazia rappresentativa è ormai palese. Da 20 anni a questa parte c’è una costante riduzione in termini di partecipazione al voto, soprattutto tra i giovani. Credo che la ragione sia legata all’assenza di forme di aggregazione sociale come in passato potevano essere i circoli, i bar: luoghi in cui c’era discussione politica tra soggetti diversi. Oggi la politica è diventata materia da social, dove non si approfondisce, né conosce l’interlocutore. Questa dimensione social ha impoverito l’interesse per la politica”. Lo dice il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo a una domanda di un giovane al Giffoni Film Festival sull’astensionismo e il disinteresse per la politica.
Chi è in difficoltà ed è arrabbiato – prosegue il ministro – dovrebbe andare a votare per cambiare la situazione, gli arrabbiati nella storia hanno sempre usato il voto per cambiare le cose perché oggi preferiscono starsene a casa? Questa disaffezione passa attraverso il fatto che la passione che nasce dal web non è idonea per la politica. Sono tra i pochi che la pensa così, ma io non uso i social perché non li condivido”.