“Contrariamente alle certezze arrivate dal Sindaco Ricci riguardo al mantenimento dei normali orari di apertura del Centro di medicina territoriale ex-UCCP, purtroppo, come più volte abbiamo segnalato ed anticipato, oggi è stato il primo giorno con orario ridotto di apertura al pubblico del Centro”.
Affermano, attraverso una nota stampa, i consiglieri comunali di San Giorgio Protagonista, Maurizio Bocchino, Antonella Rinaldi e Giancarlo Bruno.
“Tra l’altro – proseguono – queste certezze sono state riportate sulla pagina ufficiale Facebook del Comune e non accettiamo che sulla pagina istituzionale si diano inesatte e fuorvianti comunicazioni ai cittadini, la propaganda si faccia sulle pagine dei movimenti politici, su quelle istituzionali si diano solo comunicazioni inconfutabili.
La posizione del nostro Gruppo Consiliare “San Giorgio Protagonista” si basa su un forte senso di responsabilità a tutela degli interessi dei nostri concittadini.
Pur registrando gli sforzi del Sindaco ed essendo la tematica di pertinenza di tutte le forze in campo, sia di maggioranza che di opposizione, chiediamo al Sindaco Ricci di ascoltare la nostra proposta di coinvolgere in maniera ufficiale nella trattativa i Primi Cittadini dei Comuni che afferiscono al Centro, in maniera da rendere più forte la richiesta, al fine di esercitare maggiore pressione non solo sulla Direzione Generale, ma anche sulla Direzione del Distretto Sanitario di San Giorgio del Sannio”.
“In Consiglio Comunale – sottolineano i consiglieri – il Sindaco Ricci auspicava la collaborazione dell’opposizione, adesso non può tirarsi indietro rispetto alla nostra proposta.
Come è noto da mesi, la richiesta improcrastinabile, da portare avanti in maniera condivisa, deve essere l’inserimento nel Centro dei due medici di medicina generale che hanno già inoltrato la domanda di adesione al Centro ex-UCCP”.
“La questione sta assumendo i contorni di una assoluta insostenibilità e, da parte nostra, saranno studiate tutte le strategie affinché si dia ai cittadini ciò che spetta loro di diritto”, concludono Bocchino, Rinaldi e Bruno.