La nota dell’Amministrazione comunale di Pratola Serra sull’indagine relativa agli ex amministratori Antonio e Emnauele Aufiero.
Disvelato il “Sistema Aufiero”: 26 indagati per reati di CORRUZIONE ELETTORALE, FINANZIAMENTI ILLECITI, TURBATIVA D’ASTA, CORRUZIONE ANCHE AGGRAVATA IN CONCORSO “con l’aggravante che i patti corruttivi risultano afferenti alla stipulazione di contratti con la pubblica amministrazione”.
Appalti senza gara e presunte tangenti elettorali, 19 indagati
Tanto emerge dall’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli e di Avellino a cui va tutta la nostra gratitudine per l’ottimo lavoro svolto. In particolare, i nostri ringraziamenti vanno al Procuratore Dott. Gratteri, al Procuratore Dott. Airoma, a tutti i Magistrati che hanno coordinato le indagini ed a tutti i militari dell’Arma dei Carabinieri che hanno svolto le investigazioni.
I fatti finora emersi provano l’organizzazione di un sistema ben rodato e non di certo improvvisato che aveva l’intento di procurare benefici personali ed elettorali. Il tutto aggravato dalla complicità di imprenditori locali che, a loro volta, con l’unico scopo di creare vantaggio a se stessi, si prestavano, senza alcuno scrupolo, ad alimentare il “Sistema”.
Cala così un’ombra inquietante sull’operato dei fratelli Aufiero e dei loro fedelissimi che, tutto malgrado, in questi anni hanno continuato a (s)parlare di verità, trasparenza, buona amministrazione e ultimamente: competenza amministrativa!
La gravità delle accuse impone cautela, ma va sottolineato che non si tratta di ipotesi o deduzioni degli inquirenti, ma di azioni e conversazioni (CAPTATE MEDIANTE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE ED AMBIENTALI) fra gli stessi soggetti coinvolti, ovvero:
i FRATELLI AUFIERO, il fedele CAPONE ANGELO, IMPRENDITORI, pubblici funzionari impiegati del Ministero della Giustizia presso la Procura del Tribunale di Avellino e infine cittadini, probabilmente disorientati ed ingannati dal degrado politico – sociale – amministrativo, nel quale era stata trascinata Pratola Serra.
Svelata la vera natura dei progetti sociali, organizzati rigorosamente al fine di ottenere il consenso elettorale e gestiti dal “dominus delle vicende amministrative del Comune”. Così definito Antonio Aufiero dai Magistrati, riservando, quindi, al germano Emanuele un ruolo di semplice facciata.
Agli imprenditori coinvolti si garantivano, attraverso l’impiego di mezzi fraudolenti, le assegnazioni di svariati milioni di euro anche per il tramite di Project financing (finanziamento di infrastrutture a lungo termine) come ad esempio la riqualificazione dell’impianto di pubblica illuminazione e il depuratore.
Il tornaconto? Ancora una volta benefici personali sotto forma di denaro contante e di altre utilità come, ad esempio, il pagamento di vacanze ed il sovvenzionamento del comitato elettorale allestito nel centro di Avellino in occasione delle elezioni regionali del 2020.
A tal proposito si evidenzia che, in predetta occasione, sono emersi importanti episodi di scambio di voto (corruzione elettorale) con lo scopo di garantirsi un importante consenso elettorale.
Ma da quanto si apprende dalla stampa, il “dominus” non si faceva mancare proprio nulla e a finire nel tramaglio anche pubblici funzionari del Tribunale e della Procura, i quali, SU RICHIESTA dello stesso “dominus”, Antonio Aufiero, sbirciavano nei procedimenti che lo vedevano indagato per mantenerlo aggiornato – con l’aggravante di essersi abusivamente introdotti in un sistema relativo all’ordine pubblico o comunque di interesse pubblico-.
La gravità di tale commistione ed ingerenze getta un’ombra inquietante anche sulle vicende passate, visto anche le numerose archiviazioni che gli Aufiero hanno sbandierato.
In merito, ci si augura che si adottino i più opportuni provvedimenti perché questi accadimenti provocano mancanza di fiducia nelle istituzioni e, soprattutto, mancanza di fiducia nella giustizia.
Sul punto, data la gravità dei fatti, confidiamo nella massima attenzione delle autorità affinché si attivi una ispezione ministeriale per far luce sulla questione.
Come accaduto per le ultime vicende che hanno interessato il capoluogo avellinese, chiediamo all’onorevole Gubitosa, nella sua qualità di membro della Commissione parlamentare antimafia, l’acquisizione dei fascicoli di indagine, al fine di adottare ulteriori verifiche, ricordando che nell’ottobre del 2020 il consiglio comunale di Pratola Serra, capeggiato dagli Aufiero, oggi tra i principali indagati, è stato sciolto per infiltrazione mafiosa.
I fatti che sono emersi dimostrano che non sono mai esistiti complotti nei loro confronti! Da quanto si legge erano LORO gli Attori protagonisti di un giro di danaro per pagarsi la campagna elettorale, comprensiva di soggiorno in costiera Amalfitana, con l’accordo di adottare “atti contrari ai doveri di ufficio in materia di affidamento dei contratti ad evidenza pubblica”, che, tradotto, equivale a:
MANIPOLAZIONE degli APPALTI e degli AFFIDAMENTI PUBBLICI per il TORNACONTO PERSONALE.
NOI abbiamo rinunciato a qualsiasi indennità, destinandola ai servizi per la cittadinanza non più erogabili a causa delle evidenti e certificate responsabilità di detti soggetti che, oltre a non prendere atto delle SENTENZE che li condannano, hanno ancora il coraggio di giudicare gli altri.
Ma il Comune si costituirà parte Civile nel procedimento ed esamineremo i fascicoli al fine di verificare TUTTI i possibili danni arrecati all’Ente, ovvero agli ONESTI Cittadini, affinché vengano risarciti fino all’ultimo centesimo di EURO.
Al contempo, ci auguriamo che anche le associazioni territoriali come il Presidio Libera Pratola Serra possano fare altrettanto, prendendo una netta posizione sugli accadimenti.
L’invito agli sciolti è di non affannarsi a comunicati di rito, tanto, a breve, tutti potranno prendere atto di quanto accaduto leggendo ed ASCOLTANDO le loro gesta.
Esamineremo le carte: TUTTE, e vi terremo aggiornati SU TUTTO!