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Mi ha cambiato la vita: sono affezionato al personaggio che mi ha dato soddisfazione”. Vincenzo Ferrera, ospite della quarta giornata al Bct, intervistato in piazza Federico Torre dalla giornalista Alessandra De Tommasi, si è soffermato sulla sua interpretazione di un educatore di un istituto carcerario nella fortunata serie televisiva “Mare fuori” ed ha confermato, per la soddisfazione dei tanti fans, che nel prossimo febbraio si avvierà la nuova edizione della serie con le riprese che si concluderanno ad ottobre.

Proprio il ruolo di educatore carcerario ha consentito all’attore palermitano di dare una svolta alla sua carriera: “La gente vuole essere abbracciata da Beppe. Ho capito quanto sia importante un abbraccio. Mi invitano come se fossi un vero educatore nelle carceri. Vengo abbracciato dai detenuti”. Questa serie è stata una bomba che è esplosa sugli schermi da qualche tempo con un clamoroso successo di pubblico e che ormai ha avuto la sua consacrazione ufficiale, diciamo così, nella parodia che ne ha fatto Fiorello con la sua simpatica banda su “Viva Rai2”. Ferrera, per dare idea di quanto ampia e consolidata sia la fama che il suo personaggio e la stessa serie ha acquisito, ha voluto precisare come in un carcere milanese, invitato dal direttore della struttura, i detenuti lo abbiano accolto con un calore ed una simpatia straordinaria, quasi “sequestrandolo” per chiedergli di non andare via: “Ah…, se ci fossi tu qua, forse… chissà“, dicevano gli ospiti ristretti.

Sono l’uomo del consiglio con i giovani. Ma io sono molto più difettato di Beppe” – ha sottolineato l’attore. “È molto più semplice fare il papà o l’educatore. A me sarebbe piaciuto fare il medico”. Poi Ferrera ha aggiunto: “I detenuti chiedono consigli su amore, lavoro. Loro non è che vanno da Vincenzo Ferrera, spesso mi dicono direttamente ‘Beppe cosa pensi di questo…’, non Vincenzo”. Questo processo di “straniamento” o, se volete, di sdoppiamento o confusione tra persona reale e personaggio di finzione, non è dovuta soltanto alla buona sceneggiatura, ma anche al fatto che Ferrera-Beppe non nasce per caso. L’attore ha ricordato i 25 anni di teatro che sono stati evidentemente la sua scuola di recitazione: “Ho portato realtà in scena. I miei maestri mi hanno insegnato questo“. Poi Ferrera ha svelato un desiderio: “Mi piacerebbe insegnare recitazione. Stimolante, quando avrò tempo lo farò. Ritengo sia importante studiare recitazione, è un mestiere meritocratico”. Non solo Mare Fuori, però. Ferrera, infatti, è stato anche il volto ad Antonio Claps, ovvero del fratello della involontaria protagonista di una delle più drammatiche, laceranti e tormentate vicende di cronaca nera italiana, quella ragazza, Elisa, di Potenza, massacrata in pieno centro, in pieno giorno, di domenica, nel Duomo, da un maniaco e “dimenticata” o “mai vista” dalle Autorità ecclesiastiche e dalle Autorità dello Stato per 17 anni nel sottotetto di quello stesso luogo di culto, vicenda ripercorsa in tutte le sue atroci pagine nella fiction “Per Elisa – Il caso Claps”. Ferrera ha commentato: “Uno degli episodi più terribili in Italia. Facemmo un film. Esperienza straordinaria e dolorosa”. Infine Ferrera ha lasciato il pubblico beneventano con una promessa: “Se mi invitate un’altra volta qui, ci torno volentieri. Non vedo l’ora d tornare e ci abbracciamo”.