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Palazzo San Giacomo come un parking: gratuito, ovviamente. “Non si ha idea del numero di auto lì dentro” denuncia Massimo Cilenti, consigliere comunale di Napoli Libera. “C’è un problema di decoro, deturpano la bellezza di quel posto” spiega l’esponente di maggioranza. Ma il nodo principale è la sicurezza. “Non essendoci altra uscita – dichiara Cilenti ad Anteprima24 – cosa accadrebbe se si sviluppasse un incendio?”.

Il consigliere ha proposto una mozione d’ordine, approvata dall’aula. L’atto impegna l’amministrazione a sgomberare auto e moto dalla casa comunale. “Ero convinto – dice Cilenti – si trattasse di persone con disabilità, invece ho scoperto di no”. A occupare gli spazi, piuttosto, sono “funzionari, dipendenti, anche staffisti”. Un vero assalto, a sentire Cilenti. “Capisco far entrare il sindaco – riflette -, perché bisogna garantirgli sicurezza”. Ma tutti gli altri? “Non hanno alcuna motivazione, anche fisica”.

C’è da tener conto di un fatto, comunque. A dirigenti, consiglieri e assessori è già riservato un posto vicino al Maschio Angioino. Nell’area degli spalti. A maggior ragione, “non è corretto” invadere il Comune. Anzi, per Cilenti è proprio “fuori dal mondo”. Lui invoca il ripristino di una vecchia ordinanza. Correva l’anno 2014, era sindaco de Magistris. Fu deciso di inibire la sosta all’interno. Ma il braccio di ferro è antico. Il primo a ordinare il ‘tutti fuori’ fu Bassolino, da neo sindaco del 1993. Negli anni però, le maglie si sono  allargate. Fino al nuovo tentativo di repulisti, un decennio fa. Adesso, la misura è ancora colma. Ed ecco invocarsi pulizia. Se l’amministrazione non dovesse procedere, Cilenti promette di non darle tregua. E non è neanche tutto. “La parte esterna – aggiunge – è inondata da auto e non è corretto, avviene senza grattino”. Anche qui come dentro: “La bellezza della piazza è dimenticata”. Ma è pure una questione di equità. “In via Cervantes, il cittadino paga 5 euro all’ora” ricorda Cilenti.