Proprio nel giorno del devastante incendio ai Camaldoli, il sindaco Gaetano Manfredi firma l’ordinanza sulle misure anti roghi. Un provvedimento atteso, perché dal 15 giugno è entrato in vigore il periodo di “grave pericolosità per gli incendi boschivi in Campania”. A stabilirlo è stata la Direzione Generale della Protezione Civile regionale, in virtù delle valutazioni del Centro Funzionale Multirischi sul quadro climatico. Lo stato permarrà fino al 15 ottobre, salvo proroghe.
Si attendeva la firma di Manfredi, dunque. E ieri è arrivata. Quando, nelle stesse ore, una linea di fuoco squarciava la collina. E si parla già di atto doloso. Intanto l’ordinanza sindacale riguarda l’applicazione delle misure di prevenzione, nel periodo considerato. Il complesso di disposizioni è composto da obblighi e divieti. Nella prima categoria rientrano 12 misure, destinate a proprietari e conduttori di aree confinanti con strade, linee ferrate, boschi, complessi edificati. Si va dalla rimozione dai terreni di ogni residuo vegetale o qualsiasi materiale in grado di favorire l’innesco di incendi, di rovi e della vegetazione infestante, alla ripulitura da vegetazione ed erbacce.
In fatto di divieti, si parte dall’ovvio. Nelle zone boscate, arborate e cespugliate, sono proibite le azioni che possano generare pericolo, anche immediato, di incendio. Come accendere fuochi di ogni genere, oppure usare motori, fornelli o inceneritori producenti faville o braci. Ma anche fumare, gettare fiammiferi, sigari o sigarette accese. È vietato, inoltre, transitare o sostare con autoveicoli su viabilità non asfaltata, all’interno di aree boscate, o di ogni tipologia di superficie coperta da vegetazione. Una serie di prescrizioni è dettata pure alle società di gestione delle Ferrovie, all’Anas, alla Società Autostrade, ai Consorzi di Bonifica e ai Comandi militari. Chiamati ad attivarsi per le adeguate cautele, altresì, i Servizi tecnici, le Società Partecipate, le Municipalità del Comune. Non sia mai scoppiasse un incendio?