Mentre si accende lo scontro, per il momento a distanza, tra i due candidati alla carica si sindaco del Comune di Avellino arrivati al ballottaggio, Antonio Gengaro e Laura Nargi, alla Segreteria generale comunale già da mercoledì scorso sono stati aperti i termini di legge per eventuali apparentamenti con le liste che hanno terminato la propria corsa.
Si tratta della ricezione di dichiarazioni di collegamento di ulteriori liste, rispetto a quelle con le quali è stato effettuato il collegamento del primo turno, possibile ai sensi dell’art. 72 co. 7 del d. lgs. 267/2000, l: i candidati in corsa per il ballottaggio hanno tempo di dichiarare l’apparentamento, almeno quello ufficile, entro sette giorni dalla prima votazione.
Per questo la Segreteria comunale rimarrà aperta anche domani, sabato 15.giugno dalle ore 9.30 alle ore 13.30 e domenica 16 giugno alle ore 9.30 alle ore 13.30 per la ricezione di richieste di collegamenti.
Per ora nessuno dei cinque candidati sindaco fermi al primo turno avrebbe assunto decisioni, al pari delle liste a loro collegate. Se per le comagini di Aldo D’Andrea e Vittorio Boccieri potrebbe apparire fisiologica una convergenza sul campo progressista di centrosinistra guidato da Gengaro, meno scontato appare il posizionamento di Modestio Iandoli (Fratelli d’Italia), Gennaro Romei (Udc) e soprattutto di Rino Genovese, piazzatosi alle spalle di Gengaro e Nargi con il suo “Patto civico per Avellino” composto complessivamente da cinque liste.
Il giornalista Rai ha già fatto sapere che quasiasi decisione verrà assunta con i 150 consiglieri che compogono lo schiaramento, ma è evidente che la percentuale del quasi 22% raggiunta dalla coalizione potrebbe risultare determinante per l’esito finale.
Tra l’altro sia nelle liste di Gengaro che in quelle di Nargi restano alcuni candidati alla carica di consigliere in bilico per l’ingresso in Consiglio comunale, che si materializerebbe solo in caso di vittoria del proprio candidato sindaco.
Cinque anni fa, quando al ballottaggio arrivarono lo schiaramento civico di Gianluca Festa, poi eletto sindaco, e Luca Cipriano per il centrosinistra, non avvenne nessun apparentamento e gli altri aspiranti sindaci lasciarono facoltà ai propri elettori di votare autonomamente.
E’ chiaro che quello del ballottaggio resta di per se un voto certamente più “libero” rispetto a quello del primo turno, ma i giochi restano tutti aperti e l’esito finale dei “tempi supplementari” tra Nargi e Gengaro e tutt’altro che scontato.