Stanziati 3 milioni 550mila euro per la prevenzione del rischio sismico destinati ai Comuni. Li ha stanziati la Regione Campania per la realizzazione degli studi di Microzonazione Sismica (di livello 1 e di livello 3) e per la valutazione e l’analisi della Condizione Limite per l’Emergenza dell’insediamento urbano.
Si tratta di contributi per le indagini mirate all’approfondimento del comportamento dinamico dei terreni rispetto alle sollecitazioni di un terremoto: attraverso la microzonazione sismica è possibile individuare e caratterizzare le zone stabili, le zone stabili suscettibili di amplificazione locale e le zone soggette a instabilità, quali frane, rotture della superficie per faglie e liquefazioni dinamiche del terreno.
Grazie a una forte azione della Regione Campania in questa direzione, all’approvazione di un apposito decreto e alla attivazione della relativa “manifestazione di interesse” (pubblicata sul Burc numero 43 del 10 giugno), i Comuni possono presentare domanda per l’assegnazione dei fondi disponibili.
L’importo massimo del contributo concedibile alle amministrazioni locali, per singola opera ammessa, dipende dal numero di abitanti residenti. Nel caso della Microzonazione Sismica di livello 1, comprensiva della Condizione limite per l’emergenza (CLE), è incentivata la partecipazione dei Comuni in forma associata: con questa analisi si punta infatti ad avere un quadro completo della risposta locale ad un sisma e a conoscere, in particolare, a seguito del manifestarsi di un terremoto, qual è la soglia al cui superamento l’insediamento urbano conserva comunque, nel suo complesso, l’operatività della maggior parte delle funzioni strategiche per l’emergenza, la loro accessibilità e connessione con il contesto territoriale.
Le risorse di cui al decreto pubblicato sul Burc 43, vengono concesse ai Comuni a fronte di una minima compartecipazione alle spese.
Si tratta di una azione fondamentale che si inquadra nel solco del decreto “l’Aquila”, per dotare i Comuni di informazioni utili per il governo del territorio, per la progettazione, per la pianificazione per l’emergenza e per la ricostruzione post sisma: gli studi di Microzonazione Sismica hanno infatti l’obiettivo di razionalizzare la conoscenza sulle alterazioni che lo scuotimento sismico può subire in superficie.
Il decreto sulla microzonazione sismica si affianca a quello approvato ad aprile scorso che, sempre nell’ambito della prevenzione sismica, ha stanziato 17 milioni e 200mila euro per gli interventi su edifici strategici comunali.
Si ricorda che per i territori interessati del bradisismo la microzonazione sismica è prevista e attuata ai sensi dell’art. 2 del DL 140/2023.
Rischio sismico, 3,5 milioni di euro ai Comuni
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